Una «legislatura storica». Alza l'asticella il neo presidente della Regione Attilio Fontana, incontrando i consiglieri della Lega, il gruppo più numeroso del Pirellone: 28 eletti in tutto, una delle rappresentanze più consistenti che si siano mai viste in Regione Lombardia. Parlando con gli eletti del Carroccio e con il segretario regionale Paolo Grimoldi, il governatore ha caricato gli eletti del Carroccio: «Ci prepariamo ad una legislatura storica - ha detto - e il Consiglio regionale avrà un ruolo fondamentale nei prossimi cinque anni», ha assicurato, ricordando che nella precedente esperienza decennale da sindaco di Varese ha «sempre avuto massima collaborazione con il Consiglio comunale» e che intende «fare altrettanto adesso da governatore lombardo, con i rappresentanti scelti dai cittadini lombardi». «Sono contento - ha aggiunto - che il gruppo della Lega, il più numeroso, un gruppo che vedo già unito, coeso e motivato, sia formato da componenti esperti, molti dei quali hanno già all'attivo rilevanti esperienze istituzionali nei loro territori». Grimoldi ha sottolineato «il ruolo centrale della Lega: siamo la prima forza politica in Lombardia e la nostra priorità saranno i bisogni dei lombardi. Saremo il sindacato del nostro territorio e la prima battaglia da combattere, in sinergia con i nostri tanti parlamentari eletti a Roma, sarà la concretizzazione dell'accordo raggiunto sulle maggiori forme di autonoma per la nostra Regione che presto avrà la possibilità di gestire maggiori competenze e conseguenti maggiori risorse». Il segretario leghista ha parlato di «una legislatura di cambiamento epocale per la Lombardia», con l'obiettivo di fare della Lombardia «la Regione più importante in Europa».
Se la Lega ha riunito ieri i suoi eletti, Forza Italia lo ha fatto il giorno precedente, con la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. E anche gli azzurri, così come il Carroccio e gli altri gruppi, proseguono nello studio della squadra migliore per il Pirellone. La giunta regionale pare ormai destinata a un allargamento, che dovrebbe portare a sedici il numero degli assessori. Questa formazione a 16 potrebbe garantire una rappresentanza adeguata ai vari partiti della coalizione. Da non sottovalutare il fatto che, oltre agli assessori, potrebbero essere nominati quattro sottosegretari e magari i «consiglieri del presidente», figure a cui finora non si è fatto ricorso spesso. Con 16 assessori, certamente, uno toccherebbe a Fratelli d'Italia e uno potrebbe andare anche «Noi con l'Italia». Gli assessori della Lega (con quello, o quelli, riconducibili al presidente) potrebbero arrivare a 9. Forza Italia dovrebbe avere 5 assessori più il presidente del Consiglio regionale. E pare certo che il criterio prevalente nella scelta sarà quello del numero dei voti ottenuti, da ponderare maagri col territorio di riferimento. Dunque Giulio Gallera dovrebbe essere alla fine confermato alla Sanità, così come Fabrizio Sala alla vicepresidenza.
Altre deleghe rilevanti dovrebbero andare a Silvia Sardone (Lavoro-formazione) e Alessandro Mattinzoli. A completare il quadro l'ipotesi di Fabio Altitonante e gli apporti di eventuali esterni come Elena Centemero e Francesco Ferri, mentre Alessandro Fermi sembra destinato alla prestigiosa presidenza d'aula.
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