Cronaca locale

L'Italia va al Mondiale Ma solo con la coppa di un'azienda milanese

Fino a settembre esposti ad Assolombarda il trofeo insieme alla Champions League

L'Italia va al Mondiale Ma solo con la coppa di un'azienda milanese

Michelangelo Bonessa

Fabio Cannavaro chiamava spesso nella sede di Paderno Dugnano per chiederne delle copie. E anche qualche noto procuratore calcistico. Le coppe prodotte dalla G.D.E. Bertoni però devono sottostare a regole precise e la risposta era sempre no. La Champions League e la Coppa del Mondo in particolare: le selezioni vincenti ne possono avere una copia, mentre gli originali restano alle federazioni. Solo Real Madrid, Ajax, Bayern Monaco, Milan e Liverpool hanno un esemplare originale della «Coppa dalle grandi orecchie»: prima del 2009 le squadre che vincevano per cinque volte o per tre anni consecutivi avevano questo onore.

La Champions e il calco originale della Coppa del Mondo sono esposte da ieri nella sede di Assolombarda in via Pantano 9 fino a settembre. L'iniziativa è parte del progetto «Forse non tutti sanno che...» volta a valorizzare il Made in Italy. «A due giorni dall'inizio del torneo di Russia 2018 - ha spiegato Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda - abbiamo pensato di rendere omaggio a un'eccellenza tutta italiana come la G.D.E. Bertoni. Un'impresa a tradizione famigliare con una storia di successo alle spalle che, grazie a creatività e innovazione, ha saputo farsi conoscere e apprezzare nel mondo per la qualità delle sue produzioni uniche e su misura».

Il calco della coppa del mondo, come spiegato dall'amministratore della Bertoni, Valentina Losa, fu fondamentale nel 1971 per vincere il concorso internazionale per la creazione della nuova Coppa del Mondo: era l'unico progetto, firmato dal maestro scultore Silvio Cazzaniga e direttore artistico di Bertoni, a presentare anche un calco in gesso. Lo stesso oggi esposto in via Pantano in una teca Goppion, altra eccellenza del «Made in Italy». Il trofeo che ne è scaturito è a 18 carati, pesa 6,2 chili e misura 36,8 centimetri. Sulla base di malachite sono incisi i nomi degli undici vincitori dal 1974 a oggi, quest'anno si scriverà il dodicesimo. Una volta erano incisi in verticale, oggi invece è cambiato l'orientamento per guadagnare più spazio.

La Champions visitabile in Assolombarda invece, alta 73 centimetri per 8 chili di argento, è nella sua versione precedente al 1994, cioè con i caratteri delle scritte minuscoli. Di quella, realizzata dall'artigiano Guerrino Giorgi, l'azienda ne produce sempre due copie, una per la Uefa e una per la squadra vincitrice.

Oggi nell'azienda di Paderno Dugnano, una volta la sede era in corso Garibaldi a Milano, lavorano in dodici e si sfornano decine di coppe e medaglie per le federazioni sportive internazionali. L'82 per cento del fatturato viene dall'estero e i paesi arabi ne costituiscono una buona fetta.

L'Italia da tempo ha smesso di essere il primo mercato per la Bertoni.

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