«Tutti pazzi per la bici». Come una volta ma forse con motivazioni diverse. Così se nel Dopoguerra gli italiani pedalavano perchè le due ruote erano il mezzo più economico per muoversi, oggi stanno tornando in sella perchè, soprattutto nelle città, per la bici non ci sono divieti ambientali, non ci sono multe, non ci sono difficoltà di parcheggio e ci si muove più in fertta. E poi per molti le due ruote sono anche una svolta salutistica.
Così la bici va. E a conferma arrivano i numeri forniti da Confartigianato duratnte «Artibici» organizzata a Milano nell'ambito della mostra «New Craft» presso la Fabbrica del Vapore, una delle iniziative della XXI Triennale del Design. E si tratta di un'altra tappa dell'impegno della Confedezione per valorizzare questo patrimonio del saper fare italianò. Così si scopre che in Italia la bici corre e la passione per le «due ruote» fa bene alla salute ma anche alla nostra economia.
Ecco i dati dove la Lombardia fa la parte del leone. Le imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette sono 3.043, danno lavoro a 7.815 addetti e, tra il 2013 e il 2016, sono aumentate del 2,8%. Un piccolo ma agguerrito esercito di aziende in cui dominano gli artigiani (2.103 imprese e 3.936 addetti), concentrate soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il fatturato del settore tocca 1,2 miliardi di euro e, nei primi due mesi di quest'anno, la produzione è balzata del 13,8% rispetto al 2015, un trend più che doppio rispetto al +6,6% registrato nell'Ue. A scattare la fotografia del settore è la Confartigianato in un rapporto dell'Ufficio studi. Nel 2015 l'export italiano di biciclette ha totalizzato quota 617 milioni di euro, +2,2% rispetto all'anno precedente della componentistica, con veri e propri boom di vendite nel Regno Unito (+17,8%) e Usa (+10,1%). Ma è la storica «rivale» Francia a comprarne di più. Oltralpe infatti esportiamo bici complete e componentistica per 100 milioni di euro, pari al 16,2% del nostro export. Seguono Germania con 89 milioni (14,4%), Regno Unito con 57 milioni (9,2%) e Spagna con 46 milioni (7,4%).
Non soltanto sport, salutismo e tempo libero, ma anche una questione di tasca: la bicicletta sta diventando il mezzo di trasporto preferito dagli italiani per recarsi al lavoro. Dal rapporto di Confartigianato emerge infatti che nel 2015 sono 743.000 gli italiani, con una maggiore intensità tra i 45 e i 64 anni, che hanno scelto la bicicletta per andare al lavoro, con un aumento di 32.000 persone (+4,5%) rispetto al 2010. A spingere di più sui pedali per gli spostamenti casa-lavoro sono gli abitanti di Bolzano, con una quota del 13,2% degli occupati che usa la bici a questo scopo. Seguono l'Emilia Romagna, con il 7,8% degli occupati che va al lavoro in bicicletta, e il Veneto (7,7%).
A favorire l'utilizzo della bici è l'aumento delle piste ciclabili: tra il 2008 e il 2015 in Italia la densità di pista ciclabile è cresciuta in media di 5,2 km per 100 chilometri quadrati. Ma a superare abbondantemente la media sono stati i comuni di Bergamo, Pordenone, Milano.ARuz