Cronaca locale

A maggio la fiera dell'"utero in affitto". E la Meloni va all'attacco del Comune

La leader FdI: "Avevamo già chiesto di bloccarla un anno fa"

A maggio la fiera dell'"utero in affitto". E la Meloni va all'attacco del Comune

«Fratelli d'Italia aveva già chiesto al sindaco Beppe Sala, di bloccare lo svolgimento della fiera Un sogno chiamato bebè. Ma le nostre richieste sono, purtroppo, cadute nel vuoto e la manifestazione si svolgerà il 21 e il 22 maggio». La protesta arriva dalla leader FdI Giorgia Meloni, nel mirino c'è la manifestazione che già l'anno scorso era stata battezzata la «fiera dell'utero in affitto», era saltata dopo un coro di polemiche. Ma giorni fa è stata annunciata la nuova data a chi si era iscritto allora alla mailing list, il luogo invece non è stato ancora definito, e immediatamente sono riaccese le proteste. «In Italia la maternità surrogata è vietata e punita - puntualizza Meloni - ed è scandaloso che si possano organizzare eventi del genere che promuovono l'utero in affitto. Giù le mani dalle donne e dai bambini: la maternità surrogata deve diventare reato universale. Fdi continuerà a raccogliere le firme a sostegno della nostra proposta che ora è all'esame della commissione Giustizia della Camera».

In consiglio regionale protesta Barbara Mazzali (FdI): «Lo svolgimento della fiera itinerante dell'utero in affitto a maggio è una notizia di gravità assoluta: la legge 40/2004 vieta e sanziona qualsiasi forma di pubblicizzazione della maternità surrogata, settore in cui sono specializzati gli organizzatori di questo evento. Chiediamo al sindaco Sala e alla giunta di opporsi alla realizzazione dell'evento e di schierare la città contro una pratica barbara che mercifica i bambini e lede la dignità delle donne». Fratelli d'Italia «farà di tutto - avverte la consigliera - per impedire che Milano si trasformi in un centro di smistamento di figli geneticamente preordinati, sosterrò l'esposto in Procura già annunciato dalla onlus Pro Vita & Famiglia». E il senatore leghista Simone Pillon l'ha definita la «fiera dell'orrore», anche lui domanda se «il sindaco democratico Sala non ha nulla da dire sulla questione».

Le proteste corrono da Milano a Roma. Il deputato di Noi con l'Italia Alessandro Colucci ha annunciato invece un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sul tema sicurezza a Milano. Nello specifico, oggi Lamorgese dovrebbe rispondere sul caso di Via Quarti, che per Colucci è «emblematico, con case popolari occupate abusivamente e degrado diffuso». Il sindaco Sala «non si rende conto della grande fragilità psicologica e dell'abbandono sociale che esiste a Milano. Un'assenza intollerabile».

Matteo Forte, capogruppo di Milano Popolare, fa presente che la sua area si è sempre «dimostrata attentissimi al tema sicurezza, anche nelle ultime settimane abbiamo presentato le nostre proposte per il Patto Milano Sicura, che il Comune deve rinnovare con la prefettura».

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