Coronavirus

Milano, perquisizioni Gdf al Pio Albergo Trivulzio

Indagato il direttore generale dell'istituto Giuseppe Calicchio per epidemia colposa e omicidio colposo. Polizia giudiziaria al lavoro anche in altre due Rsa

Milano, perquisizioni Gdf al Pio Albergo Trivulzio

In seguito all’apertura del fascicolo sui decessi in alcune Rsa a Milano e provincia, la Guardia di finanza sta svolgendo delle perquisizioni al Pio Albergo Trivulzio. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, risulta indagato il direttore generale dell'istituto Giuseppe Calicchio per epidemia colposa e omicidio colposo.

Perquisizioni in atto a Milano e provincia

La polizia giudiziaria, guidata da Maurizio Ghezzi, del dipartimento coordinato dall'aggiunto Tiziana Siciliano, è al lavoro in operazioni della stessa natura in altre due Rsa nel milanese: la Sacra Famiglia di Cesano Boscone e una residenza di Settimo Milanese. Le perquisizioni in corso nella mattinata di oggi, martedì 14 aprile, effettuate da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano e della squadra di polizia giudiziaria del dipartimento ambiente, salute, sicurezza, lavoro della Procura, sarebbero volte a recuperare le cartelle cliniche di alcuni ospiti delle strutture, morti nelle scorse settimane. Acquisiti anche altri tipi di documentazione, per accertare eventuali carenze nei protocolli e nelle direttive interne, oltre che nei dispositivi di sicurezza. Al vaglio degli inquirenti anche eventuali scambi di informazioni tra le strutture e la Regione, il cui compito è quello di sorvegliare sulle Rsa. Non è detto che in giornata non vengano visitate dai finanzieri anche le altre residenze implicate nell’inchiesta, circa una dozzina. Sono infatti centinaia gli anziani deceduti all’interno delle strutture dall'inizio dell'emergenza Covid-19.

Cosa cercano i finanzieri

Sotto esame dei finanzieri anche una eventuale mancanza di mascherine e dispositivi di sicurezza individuale, come denunciato da alcuni operatori sanitari. Questi sarebbero stati invitati a non usarli per non creare allarmismi tra gli ospiti delle strutture. C’è da dire però che, in una lettera, circa una novantina di medici del Pio Albergo Trivulzio di Milano ha affermato che le mascherine sarebbero state invece messe a disposizione già dallo scorso 23 febbraio.

Al centro dell’indagine anche la commistione nelle strutture tra pazienti dimessi dagli ospedali e anziani. I fascicoli aperti sarebbero in tutto una quindicina, tutti nati da denunce sporte da familiari degli ospiti deceduti e dipendenti. I reati ipotizzati sono epidemia colposa e omicidio colposo. Sotto inchiesta sarebbero anche i legali rappresentanti della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e i vertici del Don Gnocchi. Le operazioni probabilmente andranno avanti per tutta la giornata. La magistratura di Lodi sta invece indagando sulla Rsa "Borromea" di Mediglia, dove in venticinque giorni sono venuti a mancare ben 44 ospiti della struttura.

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