Dalla Moratti a Theresa May: milanese eletto in Inghilterra

Consigliere per tre volte in Zona 9, poi il cambio di vita Ma la passione politica resta e vince con i Conservatori

Dalla Moratti a Theresa May: milanese eletto in Inghilterra

Dalla Comasina al Council di «Bournemouth, Poole and Christchurch», Comune affacciato sul lato britannico della Manica, da cui si vede la famosa isola di Wight.

Ne ha fatta di strada Roberto Rocca, milanese, 42 anni, due lauree, ex consigliere di Zona 9. Dalle battaglie per i quartieri della periferia nord di Milano al Consiglio di questo grande e neonato Comune inglese, sorto dalla fusione di tre cittadine che si sono messe insieme per sopperire ai tagli di bilancio imposti dall'austerity (tutto il mondo è paese).

Dopo tre mandati in Zona a Milano, dal 1996 al 2011, Roberto sei anni fa ha cambiato totalmente vita. Si è trasferito in Inghilterra, dove oggi lavora nel settore finanziario per un'importante banca, si è fidanzato con una bella ragazza inglese, ha comprato una tipica casa inglese con due piani e il giardino. Ora ha la residenza permanente nel Regno Unito. A Milano torna ogni 3-4 mesi, anche per pochi giorni. E da lontano segue ancora le cose di Milano. Chi ha fatto politica in quegli anni se lo ricorda: era un giovanissimo eletto di Forza Italia ai tempi di Gabriele Albertini, aveva 34 anni e la stessa faccia da ragazzo quando nel 2011 provò la candidatura al Consiglio comunale con «Milano al centro», la formazione civica vicina alla sindaco uscente Letizia Moratti, che poi fu sconfitta.

Molte cose sono cambiate da allora per lui. Molte tranne una: la passione per la politica. La passione che animava le sue battaglie per i quartieri della periferia milanese, ora lo spinge a interessarsi della vita della sua nuova città, dove si è inserito nella vita sociale, da presidente del Rotary e di una associazione di «Sea cadets».

Pochi giorni fa, questa passione civile e politica è stata coronata anche Oltremanica. Roberto Rocca è stato eletto «as Councillor for Bournemouth, Poole and Christchurch Council», consigliere comunale. Con i Conservatori, of course.

Tanta strada geograficamente parlando dunque. Ma politicamente, non è neanche così tanta, da Letizia Moratti a Theresa May, la premier oggi alle prese con la Brexit. «Nel 2016 - racconta - ho aderito al partito cominciando a partecipare all'attività locale. Un anno fa esatto ho presentato il mio interessamento per il Comune. Ed è iniziato un percorso di selezione, questo molto diverso da ciò che avviene in Italia, con vari step, e colloqui da fare prima con una sorta di comitato che deve selezionare gli aspiranti anche in base ai posti a disposizione e alle scelte degli uscenti nei vari collegi, gli wards. Dopo un secondo colloquio coi membri del partito, che devono approvare le candidature, a febbraio ho avuto la certezza che sarei stato candidato. L'ufficialità».

Anche la politica in città è diversa da quella che si fa a Milano. «È stato il primo voto in questo Comune, molto grande ora, ma con 76 consiglieri rispetto ai 125 del totale antecedente alla fusione». E questa campagna elettorale è stata veloce. Ed economica. Tre i seggi comunali a disposizione nel collegio, tre conservatori candidati e il territorio è stato diviso fra compagni di partito: Roberto ha fatto campagna nell'area in cui vive e lavora. «Ogni elettore ha tre voti, tanti elettori hanno votato per tutti e tre, altri ne ho presi da elettori che hanno fatto il voto misto. Io ho suonato molti campanelli, qui si usa fare il porta a porta davvero. Buongiorno, sono candidato, mi chiamo Roberto, se vuole può sostenermi. Posso lasciare un volantino?». Così, per pochi giorni, la sera, dopo il lavoro per una settimana la campagna vera. «Poco materiale, niente poster. Tante persone incontrate. Si è parlato soprattutto di rifiuti, pulizia delle strade, ma anche dei problemi di spaccio, o delle aree degradate». «Il nostro Comune ha di problemi, ma è piuttosto tranquillo». E Milano? «Ci ha molto colpiti, qualche mese fa. Io e la mia fidanzata abbiamo notato l'abusivismo anche in centro. Qui non si vedono cose simili. E ci sono controlli costanti e rigorosi sull'immigrazione. Chi viene beccato senza documenti viene spedito via». Per i conservatori, sul piano nazionale, è stata una sconfitta. Ma nel Comune di Roberto no. Hanno ottenuto 36 seggi e lui è stato eletto con 861 voti. «Qualche elettore era un po' arrabbiato, sosteneva che non è stato rispettato il voto sulla Brexit». L'impressione è che l'impasse abbia scontentato tutti. Ma di Europa si è parlato poco. E il clima per gli italiani è sempre favorevole.

«L'Italia è molto amata. Io come italiano non ho avvertito mai alcuna diffidenza. Anzi, sono benvoluto o amato». Presto Roberto potrebbe diventare cittadino del Regno unito. E a quel punto potrebbe candidarsi anche al Parlamento.

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