«Game over». Si avvia alla fine della partita la Casa dei Giochi, non solo un punto di ritrovo per l'estrema periferia nord della città, ma una realtà diventata un presidio sociale. Fondata nel 2007 in via Sant'Uguzzone (fermata M1 Sesto Marelli) dall'associazione Università Europea degli Sport della Mente è uno dei pochi servizi nel quartiere. Eppure, a causa di un contratto in scadenza potrebbe lasciare i 2mila soci dei 28 gruppi che compongono la UESM senza un posto dove incontrarsi.
Nell'edificio di proprietà di Palazzo Marino un drappello di associazioni aveva aperto, grazie a una convenzione con Regione Lombardia, questo esperimento basato sull'idea di favorire la socializzazione attraverso i giochi da tavolo. Ma ora la convenzione sta per scadere e sembra che il Comune sia intenzionato a riprendere possesso dello stabile.
Bambini, anziani, famiglie lo considerano un punto fermo del quartiere, ma rischia di chiudere. La Casa dei Giochi aperta nel 2007 dall'associazione Università Europea degli Sport della Mente in via Sant'Uguzzone, all'altezza della fermata Sesto Marelli della M1, è uno dei pochi servizi in questa parte dell'estrema periferia nord. Eppure, a causa di un contratto in scadenza potrebbe lasciare i 2mila soci dei 28 gruppi che compongono la UESM senza un posto dove incontrarsi.
Nell'edificio di proprietà di Palazzo Marino un drappello di associazioni aveva aperto, grazie a una convenzione con Regione Lombardia, questo esperimento basato sull'idea di favorire la socializzazione attraverso i giochi da tavolo. Dai risultati sembra riuscito, grazie al lavoro di una comunità coordinata da due dipendenti dell'associazione e una rete di 40 volontari: si organizzano 200 tornei all'anno a cui partecipano oltre agli adulti anche 450 bambini, corsi per detenuti, percorsi di reinserimento sociale, le università come Bicocca mandano gli studenti a elaborare tesi e ricerche, insomma un centro vivo dove migliaia di persone trovano un'alternativa alla solitudine. Un servizio sociale di cui le periferie hanno più bisogno rispetto al centro. «In dieci anni abbiamo costruito qualcosa che funziona, sarebbe bello portarlo avanti con il Comune visto che il servizio non ha costi di avviamento e in altre città stanno spendendo centinaia di migliaia di euro per riproporre l'idea commenta Gionata Soletti, anima della UESM inoltre combattiamo i fenomeni di emarginazione sociale grazie a questa forma di aggregazione trasversale».
La Casa dei Giochi però rischia di sparire perché il contratto è scaduto e politica e burocrazia avevano di meglio da fare: a quanto trapela da Palazzo Marino non c'è nessun progetto che dovrebbe sostituire la Casa, semplicemente è scaduta la convenzione con la Regione e il Comune si riprenderà l'immobile. Il rischio però è di togliere un servizio che funziona per lasciare l'edificio a disposizione dei classici occupanti abusivi che poi diventeranno presenza fissa. Per evitare di perdere questo presidio di socialità è già partita una raccolta firme con centinaia di adesioni. Intanto la politica locale si muove: Silvia Sardone e Anthony Mammino (Fi) stanno preparando delle mozioni per il consiglio municipale e comunale.
«È inspiegabile come il Comune investa tante risorse ed energie per dare una sede a chi l'ha ottenuta illegalmente dichiara Otello Ruggeri, coordinatore di Forza Italia del Municipio 2 - mentre sembra non interessarsi sul come prolungare nel tempo una preziosa esperienza associativa, che dà un luogo di ritrovo a centinaia di cittadini della zona, impegnandosi anche a tenere corsi in carceri e scuole».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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