Più parole che treni, la "svolta" di Toninelli non è ancora arrivata

Promesse del ministro ma esito interlocutorio. E dopo il vertice la Regione resta in pressing

Più parole che treni, la "svolta" di Toninelli non è ancora arrivata

La svolta di Toninelli è in ritardo. Le promesse non mancano ma nei fatti il ministro alla fine non ha concesso molto.

Si è concluso con un esito interlocutorio ieri sera, l'attesissimo vertice romano fra la Regione Lombardia e il ministro dei Trasporti, il grillino Danilo Toninelli. Al centro dell'incontro la conclamata crisi di Trenord, la società di gestione del trasporto ferroviario regionale. Al vertice hanno partecipato, col ministro e il governatore Attilio Fontana, anche gli amministratori delegati di Fs, Rfi e Trenord. Un delegazione di altissimo livello, per discutere una vera e propria emergenza del servizio.

La crisi di Trenord, per i 700mila pendolari, coincide con una raffica quotidiana di ritardi e cancellazioni. Una situazione disastrosa che i nuovi vertici di Trenord pensano di tamponare, nel breve, anche con la sostituzione dei treni coi bus, per mettere in cantiere intanto, soluzioni di medio periodo in grado di rimettere in carreggiata il trasporto ferroviario locale. L'attuale disservizio dei treni lombardi non lo nega nessuno, neanche la giunta regionale lo ha fatto, nel Consiglio ad hoc celebrato martedì. Il Pirellone però non è neanche disposto a farsi processare e ha voluto mettere il partner statale di fronte alle sue responsabilità, accusando Trenitalia di non aver investito minimamente sulla Lombardia.

Ecco il vertice dunque ed ecco le grandi aspettative. Ma ad agosto, di fronte a una prima parzialissima risposta, il ministro era stato trionfante. Ieri meno. Il bilancio del vertice è stato tracciato da una nota congiunta. «Trenord sarà una priorità per lo Stato, per la Regione Lombardia e per le Ferrovie dello Stato da qui al prossimo 2020» hanno dichiariato Toninelli e Fontana. «Per la prima volta - si legge - c'è un'agenda condivisa che verrà illustrata di volta in volta a partire dal mese di febbraio, per informare sulle iniziative concrete che si assumeranno. Il tavolo proseguirà già nelle prossime settimane a livello di management e a livello tecnico per definire il piano degli interventi e degli investimenti da oggi ai prossimi due anni».

Governo e Regione annunciano di volersi «assumere la responsabilità verso i cittadini lombardi di riportare in condizione di piena efficienza il servizio regionale di trasporto ferroviario». «Da oggi al 2020 - conclude la nota - si lavorerà per ripristinare le condizioni di reciproca fiducia e di impegno.

Venerdì intanto si terrà l'assemblea dei soci di Trenord per nominare il nuovo cda. «In Trenord le cose stanno cambiando davvero» aveva detto prima dell'incontro il ministro. Ma non è più tempo delle promesse. La Regione continua il suo pressing.

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