Primo giorno a Strasburgo I lombardi al lavoro fra debutti e ritorni

Le infrastrutture, l'euro migranti e l'ambiente In agenda questioni decisive per il futuro e vicine ai cittadini

Lo stallo politico fra i Paesi dell'Ue si ripercuote sull'Europarlamento. «L'unica cosa certa - spiegano negli uffici tecnici di Strasburgo - è che il nuovo Parlamento si deve riunire, ma il resto è sospeso in attesa delle decisioni dei 28 sulle nomine politiche». È l'inizio un po' burrascoso della nona legislatura: i 751 neoeletti devono nominare il presidente, senza il quale il Parlamento è bloccato. Tutte le successive fasi sono conseguenti. Il mancato accordo sulle nomine potrebbe spingere i gruppi politici a rinviare il passaggio, di fatto bloccando qualsiasi attività. Dopo la nomina di presidente, vice e questori, ci sarebbe la prima riunione della conferenza dei presidenti, teoricamente in calendario per giovedì, in cui si decide fra l'altro l'istituzione delle 20 commissioni permanenti e il numero dei loro componenti. Per la prossima settimana è prevista la prima riunione delle Commissioni e la nomina dei rispettivi presidenti, che durano metà legislatura. Già nel fissare il numero di componenti delle commissioni si attribuisce una carta importanza ai vari temi. Nella precedente legislatura, cominciata in un momento in cui la priorità era quella di salvare l'euro, la Commissione per i problemi economici e monetari era considerata fra le principali. Era guidata dall'italiano Roberto Gualtieri, del Pd. Destinate ad avere un peso più evidente in questa legislatura sono le commissioni per gli Affari esteri, competente anche per la difesa, quella per il Commercio internazionale, vista la delicata fase globale sul tema, quella su Industria ricerca ed energia, la Commissione Ambiente, a cui non si esclude potrebbe aggiungersene una specifica sul clima, e quella, già considerata fra le più determinanti, sulle Libertà civili la giustizia e gli Affari interni, che affronta fra l'altro le questioni legate all'immigrazione e alla sicurezza.

Gli italiani sono pronti. Ieri l'ex premier Silvio Berlusconi, capolista e primo eletto di Forza Italia, è stato a Strasburgo, accolto dall'applauso del gruppo Ppe. Ha rilanciato il nome del popolare Manfred Weber come prossimo presidente della Commissione. Berlusconi è il più noto di un piccolo esercito di eurodeputati italiani eletti nel Nord Ovest. Un esercito che comprendeva altri due leader, il segretario leghista Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che hanno rinunciato all'«euroseggio» facendo subentrare rispettivamente il ligure Marco Camponenosi - che sarà capo delegazione - e il lecchese Pietro Fiocchi.

Ha deciso di optare per il seggio europeo il milanese Carlo Fidanza, facendo scattare al Parlamento italiano un seggio per Maria Teresa Baldini, già consigliera regionale. E per il Pd arriva a Strasburgo anche l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

AlGia

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