Cronaca locale

Un rappresentante dei Giovani musulmani è a Rio con Papa Francesco

L'esponente della Coreis di via Meda partecipa agli eventi della Giornata mondiale della gioventù: "Un incontro che si inserisce in un lungo cammino di dialogo che portiamo avanti da anni"

Un esponente dei Giovani musulmani a Rio de Janeiro, a pregare con Papa Francesco e i suoi giovani. Si chiama Mustafa Abd al-Adil Roma Roma, ed è il responsabile dei giovani della Coreis, la Comunità religiosa islamica che ha sede in via Meda, a Milano.

Mustafà è stato incaricato di a portare a Francesco il saluto dei giovani musulmani italiani e da domenica scorsa partecipa a tutte le intense giornate della XXVIII Giornata mondiale della gioventù, che dal 23 e fino al 28 luglio anima le vie della capitale musulmana. «La presenza dell'Islam italiano ed europeo ad un incontro mondiale della Chiesa cattolica - dicono dalla Coreis - è già di per sé un messaggio di dialogo interreligioso vissuto fra cristiani e musulmani, che nelle giovani generazioni - presenti a Rio in oltre 2 milioni di ragazzi e ragazze da tutto il mondo - condividono la grande prova di raccogliere un'eredità spirituale e di saperla rinnovare e testimoniare nel mondo contemporaneo».
Le iniziative legate alla Giornata mondiale della gioventù sono iniziate fin da domenica con un incontro interreligioso all'Università cattolica di Rio de Janeiro, in presenza del rabbino capo, del vescovo di Rio e della comunità islamica locale - dice Mustafa Roma - lunedì invece, sempre all'Università di Rio, si è parlato di ambiente e responsabilità nella gestione del Creato e del rapporto contemplativo e attivo che un Santo come Francesco aveva verso i segni di Dio e la natura: un carattere di amore e di conoscenza che è fondamentale anche per i giovani musulmani.

«Dopo la messa di apertura sulla spiaggia di Copacabana in compagnia del gruppo della diocesi di Milano e il saluto di ieri di Papa Francesco ai pellegrini - racconta - seguirò oggi la via crucis, la veglia di sabato notte e la messa di domenica a Copacabana». In seguito all'evento di preparazione alla Giornata mondiale - un incontro del 26 giugno all'Università Pontificia di Roma al quale Mustafa Roma era stato invitato accanto ai giovani ebrei dell'Ugei - questo incontro alla «fine del mondo» con i fratelli cristiani si inserisce - spiegano ancora dalla Comunità islamica - in un lungo cammino di dialogo che la Coreis porta avanti, da Oriente a Occidente, nel ricordo dell'unità spirituale che trascende tutte le religioni dell'Unico Dio.

«Con questa partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù - dicono - esprimiamo il nostro sostegno a tutti i giovani fratelli cristiani in un momento di vicinanza spirituale con la loro autorità, papa Francesco, che fin dall'inizio ha manifestato un particolare segno di speranza per le nuove generazioni, incoraggiando a guardare oltre, verso il futuro di un nuovo ciclo».

Commenti