Sorpresa: dai dati di fine anno arrivano brutte notizie per i catastrofisti e ottime novità sulla qualità dell'aria lombarda: lo smog cala e il 2019 è l'anno meno inquinato di sempre nelle nostre città.
Che in Lombardia, negli ultimi anni, si sia registrato un andamento positivo lo attesta la prima analisi dei dati 2019 di Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Per la Regione, questi dati sono la conferma che le politiche adottate dalla Lombardia e dalle Regioni del Bacino Padano sono efficaci. «In particolare - ha commentato l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo - confermano la validità dei nostri provvedimenti e l'obiettivo di rientrare sotto i limiti stabiliti dall'Unione Europea entro il 2025». L'assessore sottolinea come le concentrazioni annuali di PM10 in Lombardia abbiano rispettato in tutte le stazioni il limite medio annuale di 40 µg/m³. Ancora da centrare l'obiettivo dei giorni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, ma anche questi sono in diminuzione. «Per il PM10 - spiega Cattaneo - il 2019 risulta essere l'anno migliore di sempre o comunque uno degli anni migliori dall'inizio delle misure. Anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero (50 µg/m³), benché in buona parte della regione ancora sopra al limite dei 35 giorni, ha confermato un trend in diminuzione». Per i giorni, considerando la stazione peggiore di ogni capoluogo, si è registrato il rispetto del limite in 5 capoluoghi di provincia (nel 2018 erano 4): a Sondrio (9 superamenti), Varese (17), Lecco (19), Como (27) e, per la prima volta, a Bergamo (29). Risultano invece ancora superiori al limite Milano (72 superamenti), Monza (44), Brescia (52), Pavia (65), Lodi (55), Cremona (64) e Mantova (57). Nella maggior parte si tratta del miglior risultato dall'inizio delle misure, negli altri casi è comunque uno degli anni migliori.
Buoni risultati anche peril livello del PM2.5. «Per il 2019 si conferma in diminuzione - ha aggiunto l'assessore - con dati in generale meno elevati che nel 2017 e, in buona parte delle stazioni, inferiori anche a quelli del 2018». Nel 2019 il valore limite annuale pari a 25 µg/m³ è stato infatti rispettato in tutte le stazioni di monitoraggio del programma di valutazione regionale, con la sola eccezione di Cremona, Soresina e Spinadesco dove la media annua è risultata pari a 26 µg/m³». Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), sebbene i superamenti del valore limite sulla media annua (pari a 40 µg/m³) siano ancora presenti in alcune stazioni degli agglomerati urbani, il 2019 ha fatto registrare un andamento complessivamente in miglioramento su base pluriennale. Nel 2018 il valore limite sulla media annua è stato rispettato in 7 capoluoghi di provincia su 12 (Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese), e nel 2019 in 9 capoluoghi, aggiungendosi anche Como e Bergamo. Per il biossido di azoto si conferma inoltre anche per il 2019 il rispetto del limite sulla media oraria in tutte le stazioni lombarde.
A differenza degli altri inquinanti, l'ozono non va bene. «Non mostra un andamento evidente negli anni - dicono dalla Regione - Anche durante l'anno 2019 si sono registrati diffusi superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute e di quello per la protezione della vegetazione. «Negli ultimi decenni - ha proseguito Cattaneo - abbiamo vinto inquinanti come il benzene, il monossido di carbonio, l'anidride solforosa, rientrati sotto i limiti in tutta la regione e ora stiamo vincendo la battaglia contro PM10 e il biossido di azoto (NO2)». «I recenti provvedimenti per migliorare la qualità dell'aria come MoveIn ha continuato Cattaneo - i 26,5 milioni di euro di incentivi per la sostituzione dei veicoli e delle autovetture inquinati, i 15 milioni per favorire l'efficientamento energetico delle case popolari, consentono di migliorare progressivamente la qualità dell'aria senza penalizzare eccessivamente quelle persone che rischiano di essere emarginate dai provvedimenti. Limitiamo le emissioni, senza impedire la mobilità dei cittadini. Inoltre, il 42% dei consumi di energia e delle emissioni in Lombardia deriva dal riscaldamento degli edifici civili. Pertanto, nel breve periodo, la politica più efficace per il contrasto alle emissioni inquinanti e climalteranti è l'efficientamento energetico. L'energia più pulita è infatti quella che non consumiamo».
«Migliorare la qualità dell'aria è una priorità - ha concluso Cattaneo - In questi anni abbiamo messo in campo politiche per la riduzione degli inquinanti e i risultati si vedono». I risultati, per l'assessore, sono «molto positivi» e adesso l'impegno è «proseguire questo lavoro nel futuro».
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