Si vota fra un mese e il voto non è un dettaglio: saranno gli elettori a decidere chi avrà successo e chi no alle prossime elezioni regionali, dove fra l'altro vige ancora la preferenza. La politica però segue però le sue regole ed è normale che dentro gli schieramenti si ragioni in prospettiva, guardando anche ai possibili ruoli che il 5 marzo potranno avere i vari attori, alcuni dei quali sono in scena, altri dietro le quinte. Nella Lega uno spazio in prima fila dovrebbe averlo il professore Stefano Bruno Galli. Consigliere uscente della lista Maroni, da capogruppo ha avuto qualche problema con i suoi negli ultimi giorni della legislatura, ma Fontana lo aveva indicato pubblicamente come possibile capolista della sua formazione civica. Al suo profilo il candidato potrebbe senz'altro far ricorso il giorno dopo l'eventuale vittoria. Docente di Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche all'Università Statale, Galli è considerato l'ideologo della nuova era dell'autonomismo leghista, l'uomo in grado di teorizzare il passaggio dallo storico federalismo - o secessionismo - del Carroccio alla battaglia referendaria che ha portato al quesito del 22 ottobre. Altro nome di peso nell'album di famiglia della Lega è quello di Davide Caparini, esperto di comunicazione, deputato già dal 1996, non si è ricandidato e ambirebbe a un ritorno in Lombardia. Ritorno probabile è anche quello di Giacomo Stucchi, bergamasco, deputato di lungo corso, dal 2013 presidente del Copasir e dal dicembre scorso presidente della Lega Lombarda. Un altro profilo a cui potrebbe ricorrere Fontana per eventuali ruoli-chiave al Pirellone è quello di Stefano Bolognini, ex assessore provinciale, salviniano doc. Sarebbe invece una conferma in giunta, e appare molto probabile, quella di Francesca Brianza, che fra l'altro professionalmente viene dallo studio Fontana. Un altro assessore uscente ricandidata è Cristina Cappellini. Caselle importanti da riempire per il Carroccio si trovano poi in Consiglio. Fin qui il Carroccio. Probabile viene considerata la riconferma per Fratelli d'Italia dell'attuale assessore al territorio Viviana Beccalossi, che con i leghisti ha messo a punto la legge regionale cosiddetta «anti-moschee», un provvedimento qualificante del centrodestra regionale, sottoposto agli attacchi del Pd e del candidato Giorgio Gori. In Forza Italia hanno iniziato una campagna in grande stile, e puntano alla riconferma, sia l'assessore alla Sanità e al Welfare Giulio Gallera sia il vicepresidente Fabrizio Sala, delegato a Casa e Internazionalizzazione delle imprese. Quanto agli altri posti, almeno due, che potrebbero toccare agli azzurri nella eventuale compagine di governo della Lombardia, uno dei «papabili» è Fabio Altitonante, consigliere uscente e coordinatore cittadino di Forza Italia a Milano. Ma altri nomi in corsa sono quelli di Alessandro Fermi, che ha giocato un ruolo chiave nella vittoria di Como con Mario Landriscina e oggi è capolista in riva al lago.
Fra Bergamo e Brescia, invece, possibili ambizioni per un incarico di rilievo potrebbe averle Alessandro Mattinzoli, coordinatore provinciale di Forza Italia Brescia e sindaco di Sirmione, ma anche Paolo Franco, capolista e coordinatore provinciale a Bergamo.
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