«Rompere le porte? Entrare in un alloggio di forza e poi farsi pagare 1000-1200 euro per procurare anche i mobili? Non sappiamo se corrisponda a verità o meno, ma non crediamo sia tanto facile. Noi come Aler siamo proprietari e in effetti la gente ci occupa le case spesso e sovente tant'è che è stato fatto un vero e proprio piano, un documento congiunto per contrastare le operazioni di abusivismo. Un ispettore interviene, se può allontana l'occupante, organizza le operazioni per mettere gli appartamenti in sicurezza, ma siamo sempre consapevoli che qualcuno possa entrare abusivamente. Non crediamo, però, che esista una connivenza vera e propria tra portieri e ispettori Aler per agevolare, a suon di quattrini e, in ogni caso, se c'è una mela marcia non esiste di certo un vero e proprio sistema consolidato, no. Questo è un momento particolare in cui c'è sempre qualcuno che si sente in dovere di raccontare quel che vuole. Inoltre, parlare con loro, con gli occupanti abusivi, per voi giornalisti può essere fuorviante: il lavoro ispettivo non è affatto gradito da chi lo subisce. In ogni caso dateci il tempo di verificare e di controllare quanto di vero ci possa essere, se c'è, in queste dichiarazioni. Ci dobbiamo documentare e approfondire l'argomento, sarebbe ingiusto altrimenti visto che molti portinai li conosciamo personalmente e sono bravissime persone».
In un certo senso Aler, per ora almeno, rimanda al mittente le accuse rivolte a ispettori e portinai dell'edilizia popolare «infedeli» che, secondo più abusivi sentiti da Il Giornale martedì al Lorenteggio aiuterebbero dietro pagamento chi vuole abitare a ogni costo un alloggio che in realtà non gli spetta. Certo quale ente ammetterebbe che esiste una sorta di «cricca» che da una situazione di disagio e povertà riesce a ricavare, contro le regole dell'ente per cui lavora, un tornaconto.
«In fondo quello che avete scritto ve lo avrebbe potuto dire chiunque» ribatte piccata un'impiegata Aler.
Tuttavia noi abbiamo parlato con stranieri che non avevano alcun interesse a raccontarci di portieri e ispettori infedeli visto che, pur pagandoli, avevano tratto giovamento da questa sorta di ipotetica associazione a delinquere: anche se si erano intascati il denaro aveva permesso loro di ottenere una casa, un tetto sulla testa, un posto dignitoso dove dormire e mangiare, far vivere i propri figli.
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