Alle aule didattiche mancano solo gli arredi, ma arriveranno presto. L'ospedale veterinario per piccoli animali invece è pronto e la sua inaugurazione apre l'ultima fase del trasferimento a Lodi della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università Statale che sarà celebrato all'inizio del nuovo anno accademico.
Da oggi le due branche, una per i piccoli e l'altra per i grandi animali, sono ufficialmente un unico centro che impiega 102 medici e 25 tecnici con un pronto soccorso aperto 24 ore su 24. Il progetto iniziale è stato pensato addirittura vent'anni fa e portato a termine negli ultimi sei anni dopo il suo aggiornamento nel 2014. Il nosocomio che ha lasciato via Celoria ora a Lodi dispone di quattro sale chirurgiche a cui si aggiungono ambulatori, aree risveglio, un'area di accettazione provvista di sale d'attesa separate e un spazio per la degenza. «Nei laboratori diagnostici è già possibile effettuare analisi del sangue, in anatomia patologica le analisi istologiche sulle biopsie chirurgiche o diagnostica post-mortale - spiegano dalla Statale - e usare strumentazioni innovative come radiologia digitale, risonanza magnetica, tomografia computerizzata a raggi X multistrati, e scintigrafia».
Così, come già accade da anni nell'ospedale per grandi animali, gli studenti potranno imparare la professione direttamente sul campo affiancando i medici. Complessivamente sono sessanta i milioni di euro spesi per il completamento di tutta l'operazione che è stata finanziata dall'università, da Regione Lombardia e da Comune e Provincia di Lodi. Di questi 7 sono stati spesi per il nuovo ospedale per piccoli animali. In totale sono ventiduemila i metri quadrati su cui si estende il nuovo polo diviso tra 12mila metri destinati a studi, laboratori di ricerca e locali di supporto, e 10mila per aule, biblioteca e servizi generali. Oltre 2mila e 400 persone tra docenti, studenti e personale, che si trasferiranno a Lodi negli edifici disegnati dall'archistar Kengo Kuma (per la Facoltà) e dalla Cairepro - Cooperativa Architetti e Ingegneri (per l'Ospedale). Nei laboratori della nuova sede della facoltà finora sono stati curati cammelli, alpaca, canguri, aquile reali, leopardi delle nevi, pinguini, linci, pipistrelli, pitoni, tigri, grifoni e wallaby, giusto per citare alcuni esempi. E la modernità delle strutture ha già una fama internazionale visto che vengono anche dalla Gran Bretagna per curare i cavalli di razza o per utilizzarne l'avanzato laboratorio per l'inseminazione artificiale.
La Statale lo ha definito: «Un cluster nel settore veterinario, zootecnico ed agroalimentare tra i più avanzati a livello nazionale e internazionale».
«Sei anni fa ho ereditato un progetto pensato vent'anni fa e questo racconta di una certa difficoltà nel realizzare le opere ha ricordato Gianluca Vago, rettore uscente della Statale - abbiamo riformulato dimensionandolo con i numeri attuali e siamo riusciti a rispettare i tempi programmato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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