Perseguitava la sua ex compagna, unagente della polizia municipale di Milano, portando con sé un piccolo registratore ogni volta che si presentava a casa sua, dicendole: «Sto registrando tutto, su consiglio del mio avvocato». Luomo ora, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Guido Salvini, non potrà più avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex convivente, tra i quali il posto di lavoro, i negozi dove lei abitualmente va a fare la spesa e la scuola e loratorio dove porta i suoi figli.
Luomo, Lorenzo M. di 46 anni, ora indagato per stalking e per violenza sessuale, avrebbe, secondo laccusa, minacciato e molestato per quasi un anno e mezzo la ex compagna, con la quale aveva avuto una relazione durata circa due anni e dalla quale era nata anche una bambina. «Sei un maresciallo di m..., una schifosa, ti farò guerra se non mi dai la bambina», le avrebbe detto, minacciandola al telefono e di persona e promettendole «vendetta».
Il presunto stalker, inoltre, durante questi incontri azionava sempre un registratore, oltre a toccarla e palpeggiarla ripetutamente ogni volta che riusciva a rimanere solo con lei.
La donna, come scrive il giudice Salvini nella sua ordinanza, ha subito «un perdurante stato di ansia», tanto che era arrivata a disdire i suoi appuntamenti, ma soprattutto a guardarsi intorno mentre faceva la spesa e a evitare di andare a prendere a scuola suo figlio, nato da una precedente relazione.
Nei giorni scorsi, intanto, è stato sottoposto alla misura di obbligo di dimora un altro presunto stalker, un uomo di 29 anni, che minacciava sua moglie con frasi del tipo: «Ti devo polverizzare».
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