Macron non parteciperà alle celebrazioni per i 75 anni del D-Day

La scelta di Macron è stata subito bollata dai partiti di opposizione come un “insulto” alla memoria dei caduti alleati

Macron non parteciperà alle celebrazioni per i 75 anni del D-Day

Il presidente francese Emmanuel Macron è di recente finito al centro di una bufera mediatica a causa della sua decisione di non partecipare, il prossimo 6 giugno, alle celebrazioni pomeridiane in ricordo dello sbarco in Normandia, avvenimento con cui, nel 1944, gli Alleati diedero inizio alla campagna di liberazione della nazione transalpina dal giogo nazista.

L’inquilino dell’Eliseo ha infatti deciso di disertare la cerimonia ufficiale per il settantacinquesimo anniversario del D-Day, che si svolgerà a Juno Beach, spiaggia normanna dove si sono consumati, durante lo sbarco del 1944, alcuni degli scontri più feroci tra anglo-americani e truppe hitleriane.

Invece che alle celebrazioni in programma a Juno Beach, alle quali parteciperanno diversi leader internazionali, Macron presenzierà a un raduno di ex partigiani francesi, che avrà luogo in una località non ancora stabilita dallo staff presidenziale.

L’entourage del Capo dello Stato, nell’annunciare, mediante un comunicato, l’assenza di quest’ultimo alla cerimonia ufficiale del 6 giugno, ha comunque rimarcato il fatto che, nella mattinata del giorno in questione, il leader de La République En Marche sarà presente a diversi eventi in onore dei caduti per la libertà della Francia. Macron, precisa l’ufficio-stampa dell’Eliseo, incontrerà innanzitutto la premier britannica Theresa May per la posa della prima pietra del futuro memoriale dei 22.442 soldati britannici morti nella campagna alleata di liberazione del Paese transalpino dal nazismo.

Successivamente, il leader di Parigi prenderà parte, insieme a Donald Trump, a una funzione religiosa presso il cimitero americano di Colleville-sur-Mer e, una volta conclusa quest’ultima, consegnerà in tale località ben cinque distintivi della Legion d'onore, la massima onorificenza di Francia, ad altrettanti veterani statunitensi del D-Day.

L’assenza di Macron all’evento centrale della giornata del ricordo, ossia la commemorazione pomeridiana a Juno Beach, è stata quindi giustificata dall’ufficio-stampa dell’Eliseo come un segno della volontà del Capo dello Stato di ridare, nella storia nazionale contemporanea, “centralità alla Resistenza francese”. L’incontro tra l’esponente di punta de La République En Marche e gli ex partigiani transalpini sarebbe appunto diretto, precisa il comunicato in questione, a “manifestare la gratitudine delle istituzioni verso i tanti giovani Francesi che, negli anni bui della guerra, scelsero la lotta armata contro gli occupanti nazisti al fine di ridare dignità al nostro Paese”.

La mancata partecipazione di Macron alle celebrazioni in programma a Juno Beach, alle quali presenzieranno Capi di governo stranieri come il premier canadese Justin Trudeau e quello belga Charles Michel, è stata duramente criticata dai partiti di opposizione al governo di Parigi. Ad esempio, Philippe Gosselin, deputato della formazione conservatrice Les Républicains, ha bollato la defezione del Capo dello Stato come un “insulto ai soldati alleati che hanno versato il loro sangue per la libertà della nostra patria”.

Delusione e rabbia per l’annuncio dell’assenza di Macron a Juno Beach sono state esternate anche da Louis Mexandeau, ottantasettenne ex Segretario di Stato per i Veterani

all’epoca dell’esecutivo di François Mitterrand. Egli ha infatti tuonato: “Quest’anno, il presidente francese ha scelto di celebrare in maniera completamente inappropriata l’anniversario dello sbarco in Normandia”.

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