Guerra in Ucraina

Il "missile letale": così scatta la disfatta dei carri armati russi

Sono oltre 700 i carri armati russi distrutti dall'esercito ucraino fino a questo momento: il motivo delle clamorose perdite fa capo a due efficaci sistemi missilistici, ecco di cosa si tratta

Il "missile letale": così scatta la disfatta dei carri armati russi

Tra le enormi perdite dell'esercito russo, balza soprattutto all'occhio il numero dei carri armati messi ko dagli uomini di Zelensky, un numero spropositato e imprevedibile all'inizio del conflitto. Il bollettino in costante aggiornamento parla della distruzione di ben 739 tank dal 24 febbraio a oggi. Ma come hanno fatto gli ucraini ad abbatterne così tanti? Il "segreto" è rappresentato dai missili anticarro Javelin e il sistema missilistico Nlaw. Londra è tra i principali fornitori di queste armi. "Continueremo a fornire il nostro sostegno per far sì che l'Ucraina non venga mai più invasa", ha affermato Johnson, facendo capire dunque che l'alleanza militare è destinata a proseguire anche dopo la fine delle ostilità in corso.

Come funzionano i due sistemi

I Javelin, o FGM-148, sono entrati in servizio nel 1996 e attualmente sono considerati uno dei più avanzati sistemi di missili guidati anticarro portatili al mondo insieme agli Spike israeliani. Possono distruggere qualsiasi carro armato e sono in grado di colpire anche elicotteri in volo a bassa quota. Il missile si può portare in spalla ma può anche essere installato su treppiede e utilizza la tecnologia "fire and forget", letteralmente lancia e dimentica. Per lanciare un Javelin occorrono due persone (al contrario del più semplice Nlaw), può funzionare di notte e con qualsiasi condizione atmosferica. Come abbiamo visto su InsideOver, l'Nlaw, entrato in servizio nel 2009, è un’arma anticarro monouso leggera di nuova generazione. Si tratta di un missile anticarro a corto raggio armato con una potente testata anticarro ad alto esplosivo progettata per mettere fuori combattimento i principali carri armati russi a breve distanza. Il tank nemico può essere colpito in maniera diretta, quindi orizzontale, oppure dall’alto, per colpire il carro nel suo punto più vulnerabile: la torretta.

"Senza questi missili situazione diversa"

"I missili Juvelin e Nlaw sono efficaci e senza di loro la situazione in Ucraina sarebbe diversa", ha affermato Nick Reynolds, analista di ricerca in guerra terrestre presso il Royal United Services Institute, alla Bbc. Oltre all'aiuto britannico, però, gli ucraini possono contare anche sulla mano degli Stati Uniti che stanno inviando un centinaio di droni per aumentare le forze in campo di Zelensky. L'esercito russo opera in un sistema integrato noto come Btg, che significa che il campo di battaglia è composto da carri armati, fanteria e artiglieria. Non è una pratica comune, ma ha una piccola dimensione dell'esercito e la maggior parte dei veicoli corazzati. Ed è questa un'altra motivazione della disfatta russa, sul campo, fino a questo momento.

I perché della debacle dei tank

Philips O'Brien, professore alla St. Paul's University, ha affermato che se i carri armati fossero stati attaccati, non avrebbero avuto truppe di fanteria per salvare o difendersi da ulteriori attacchi. E poi, la Russia non disponeva di una sorveglianza aerea e di ricognizione che consentisse di difendersi dagli attacchi delle truppe ucraine. "Questo significa che le truppe ucraine sono in grado di guadagnare buone posizioni di fuoco per le imboscate e di fare molti danni", ha affermato il professore. Per non parlare di tutti i problemi logistici dell'esercito russo. "Abbiamo visto immagini di carri armati russi trascinati via dai trattori degli agricoltori ucraini", conclude O'Brien, "altri tank sono stati abbandonati perché avevano esaurito il carburante. Altri ancora sono rimasti bloccati nel fango, perché l'alto comando ha invaso nel periodo sbagliato dell'anno.

Questi sono stati veri e propri fallimenti logistici", si legge sul Messaggero.

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