
La notizia ha scosso il mondo del circus: Christian Horner è stato licenziato con effetto immediato, dopo più di 20 anni alla guida della Red Bull, nonostante il contratto da team principal fino al 2030. Il 51enne dirigente britannico era a capo della scuderia austriaca sin dall'inizio della sua avventura in Formula 1, nel 2005. Sotto la sua gestione, la Red Bull ha conquistato 8 mondiali piloti (con Vettel e Verstappen) e sei campionati costruttori. Una carriera in oltre trent'anni di motorsport, fatta di trionfi, grandi intuizioni ma anche di ombre, come quelle che hanno portato al suo addio alla Red Bull.
Gli inizi e l'approdo alla Red Bull
Horner, 51 anni, originario di Leamington nel Warwichshire, da giovane diventa pilota di kart, poi gareggia in Formula Renault, F3 e F2. Si ritira a 25 anni. La svolta nel 2005 quando viene ingaggiato da Dietrich Mateschitz e dal suo stretto collaboratore Helmut Marko come boss della neonata Red Bull Racing e cioè della scuderia che ha rilevato le strutture della Jaguar. A 31 anni da poco compiuti, Horner è il più giovane team principal in griglia di partenza.
I primi trionfi con Vettel
Nel 2010, in un finale di campionato memorabile e combattuto, Sebastian Vettel beffa ad Abu Dhabi la Ferrari di Fernando Alonso, la McLaren di Lewis Hamilton e soprattutto l’altra Red Bull di Mark Webber. Alla fine è proprio il giovane talento tedesco a entrare nella storia della F1 come primo campione del mondo del team anglo-austriaco. Seguiranno altri tre titoli Piloti e Costruttori di fila, decisamente meno sofferti rispetto al primo.

L'intuizione Verstappen
Altra scelta clamorosa del 2016 è la promozione di Max Verstappen in Red Bull, al posto di Daniil Kvyat. Così, su spinta di Helmut Marko e Christian Horner, l’olandese approda a Milton Keynes e vince subito al debutto: in Spagna, poco più che diciottenne, Max approfitta dello scontro al via tra le due dominanti Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg per prendere il comando della gara e tagliare per primo il traguardo. Presto sarà sempre più chiara la scelta del management Red Bull di puntare sul talento di Verstappen per costruire un futuro vincente.
La rivalità con la Mercedes di Toto Wolff
Siamo nel 2021. L'ultimo Mondiale prima della rivoluzione dei regolamenti tecnici si infiamma regalando agli appassionati una lotta storica, senza esclusione di colpi e ad altissima tensione nervosa, tra Verstappen e Lewis Hamilton. Il giovane olandese alla fine ha la meglio sull'inglese, ma solo con un sorpasso all’ultimo giro dell’ultimo GP dell’anno. Un finale con tante polemiche, causate da alcune decisioni controverse dell’allora direttore di gara Michael Masi, ma anche dai comportamenti al limite della regolarità in pista di Verstappen e Hamilton e dagli scontri verbali fuori pista tra Horner e il grande capo della Mercedes, Toto Wolff.
Il dominio con Verstappen
All’inattesa vittoria del 2021, seguono tre anni relativamente facili per Verstappen e per la Red Bull, che nell’epoca delle monoposto a effetto suolo conquista un ciclo di successi in serie. Dopo un avvio complicato per alcuni problemi di affidabilità, nel 2022 Max inanella una serie record di vittorie (ben 15 in un solo campionato) battendosi ulteriormente nella stagione seguente: con 19 successi – 21 se consideriamo anche i due centri del compagno Sergio Perez – in 22 gare, il Mondiale 2023 è destinato a passare alla storia come il meno combattuto e più dominato della storia della F1. Un trionfo di cui Horner non può che essere considerato tra i principali artefici, insieme al talento di Verstappen al volante.

L'ombra dello scandalo
Tutto risale al 5 febbraio 2024, quando il quotidiano olandese De Telegraaf pubblica l’indiscrezione secondo cui Christian Horner sarebbe sotto indagine interna per dei "comportamenti inappropriati" tenuti nei confronti di una dipendente in azienda. Horner respinge con fermezza ogni accusa. La moglie Geri Halliwell (ex componente delle Spice Girls) si schiera a favore del marito con cui è sposata dal 2015. Dopo un'indagine interna, Horner viene scagionato dalle accuse ma ci sarebbero delle nuove prove che incastrerebbero l'ex pilota britannico.
Durante il weekend in Bahrein, un account anonimo invia a un centinaio di giornalisti e a tutte le scuderie un file Drive nel quale erano contenuti delle foto e degli screen di messaggi che Horner avrebbe inviato alla donna che lo ha denunciato. Il quotidiano olandese parla anche di un'offerta in denaro (760mila euro) che sarebbe stata fatta alla presunta vittima per ritirare ogni accusa, prima dell’apertura dell’inchiesta.
La sua posizione sembra salda fino all'improvviso licenziamento. Però non è ancora finita. La donna ha presentato una denuncia al Tribunale del Lavoro: la prima udienza è fissata a gennaio 2026. Solo allora si capirà di più.