Il weekend brasiliano della Ferrari si trasforma in un pomeriggio da incubo nel giro di pochi minuti, rovinando subito la gara di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Il monegasco è vittima incolpevole di una carambola infernale scatenata da un attacco troppo deciso di Oscar Piastri su Kimi Antonelli: il contatto è pesante, tanto da danneggiare la sospensione anteriore sinistra e causare il ritiro del monegasco. Ancora prima Hamilton aveva danneggiato l’ala anteriore in un contatto nelle retrovie: la Ferrari dell’inglese torna al box ma non è più competitiva.
Dopo aver scontato la penalità per l’incidente, l’ex campione del mondo si ritira: dal lontano 2012 era sempre andato a punti ad Interlagos. La gara degli altri vive dell’assolo di Lando Norris ma anche della prova da applausi di Andrea Kimi Antonelli, che chiude con un memorabile secondo posto. Notevole, poi, la rimonta di Max Verstappen che, partito dai box, riesce a chiudere sul gradino più basso del podio. Mastica amaro, invece, Oscar Piastri: il quinto posto lo vede perdere terreno nei confronti del compagno di scuderia, ora favorito per la vittoria del titolo piloti.
Due incidenti in pochi minuti, Ferrari out
Dopo il disastro nelle qualifiche, Max Verstappen è costretto a partire dal box mentre Kimi Antonelli prova a trarre il massimo dal primo stint montando subito le soft. Tutti nel paddock sono però con il naso puntato in alto per il capriccioso meteo brasiliano: nonostante la presenza di acqua in pista in alcuni tratti, le condizioni continuano ad essere adatte alle slick. Al pronti via, Norris scatta alla grande, riuscendo a rintuzzare l’attacco immediato del bolognese della Mercedes: problemi, invece, per Hamilton che danneggia l’ala anteriore dopo un contatto con Sainz. Neanche il tempo di finire il primo giro ed arriva il primo incidente: alla curva 10 la Sauber di Bortoleto finisce ancora a muro ma, per fortuna, l’impatto non è violento come quello visto nella sprint race. Se la gara del brasiliano è già finita, entra in pista per la prima volta la safety car: il box Ferrari ne approfitta per richiamare Lewis, cambiare il musetto e montare le hard. Appena rientra la safety car, ripartenza che si complica grazie all’eccessiva aggressività di Oscar Piastri: l’australiano della McLaren esagera ad attaccare Antonelli e tocca la sua Mercedes, che danneggia anche la Ferrari di Leclerc. Ad avere la peggio è proprio il monegasco: sospensione anteriore sinistra rotta sulla sua SF-25, ritiro obbligato per il ferrarista che attiva la virtual safety car. Nonostante l’attacco di Piastri fosse sembrato molto sopra le righe, la Fia ci mette parecchio tempo prima di aprire un’investigazione.

Visto che la sosta si prolunga, Verstappen ne approfitta per montare le medie ma, una volta che la gara riprende, Norris stacca nettamente il compagno di squadra, la cui vettura potrebbe aver subito danni nella carambola che è costata la gara a Leclerc. A rendere ancora più orribile la serata dei tifosi delle Rosse, il fatto che Hamilton fatichi tantissimo a rimanere in pista. Antonelli, nonostante l’incidente, riesce in qualche modo a reggere il passo delle due Papaya ma tra qualche giro dovrà guardarsi le spalle da Russell, che, una volta superato Hadjar, si lancia all’inseguimento. Al 15° giro Hamilton è costretto a rientrare ai box per la seconda volta: i meccanici cambiano ancora l’ala anteriore e montano gomme medie nuove. Alla fine, la Fia decide di punire la scorrettezza di Piastri ed infliggergli dieci secondi di penalità. Appena iniziano i pit stop, Verstappen si ritrova in quinta posizione quando sorpassa Albon: risultato non da poco, considerato che era partito dalla pit lane. Al giro 24 la Ferrari di Hamilton continua ad avere grossi problemi: l’ex campione del mondo chiede con insistenza al muretto di gettare la spugna. Antonelli è velocissimo dopo la sosta ed inizia la rimonta: in testa, invece, quasi sei secondi di vantaggio di Norris nei confronti di Piastri, che deve ancora scontare la penalità. Visto che piove sempre sul bagnato, la Fia punisce con 5 secondi il contatto di Hamilton con Colapinto: Lewis dovrebbe tornare ai box per completare l’ennesima giornata orribile delle Ferrari.
Norris vola, che rimonta Verstappen
Mentre Antonelli si avvicina sempre di più al podio, sosta rapidissima per Norris, che monta le soft ma rientra proprio dietro alla Red Bull di Max Verstappen: il campione del mondo prova a fare di tutto per resistere ma viene superato in un paio di giri. Nel frattempo la direzione gara si è accorta che Tsunoda non ha scontato la penalità in maniera corretta e gli infligge altri 10 secondi: Hamilton rientra ai box ma, invece di ritirarsi come previsto, torna in pista. Russell e Verstappen rientrano entrambi al giro di boa, montando entrambi gomme medie. L’inglese della Ferrari è costretto a farsi da parte per evitare la bandiera azzurra ed doppiato da Piastri: è l’ultima umiliazione prima del ritiro definitivo, cosa che non succedeva dal lontano 2012. Piastri cambia gomme e sconta i 10 secondi di penalità, riconsegnando la testa della gara a Norris, che ha un cospicuo vantaggio nei confronti delle Mercedes di Antonelli e Russell. Verstappen sta mettendo giri importanti dopo la sosta ed ha già nel mirino il quarto posto di Bearman. Se Norris allunga a 7 secondi su Antonelli, rimangono ancora 30 giri da compiere: visto che ha montato le soft, sarà costretto ad un’altra sosta per arrivare alla bandiera a scacchi. Piastri prova ad approfittarne spingendo ancora e facendo segnare giri veloci uno dietro l’altro ma strappare la vittoria al compagno di scuderia non sarà semplice. L’australiano si fa vedere negli specchietti di Verstappen che sembra intenzionato ad arrivare fino in fondo senza tornare ancora ai box.

Entrambe le Mercedes sono costrette al secondo cambio gomme ma Antonelli si riprende in fretta la quarta posizione prima che Norris torni anche lui ai box al giro 51, consegnando la prima posizione a Max Verstappen. L’inglese è secondo quando Piastri cambia le gomme per l’ultima volta e si lancia all’inseguimento dell’olandese: mai nessuno è riuscito a vincere un gran premio partendo dai box ma la McLaren è a poco più di 2 secondi dalla Red Bull. Nonostante le indiscrezioni dal paddock, Verstappen rientra ai box, tornando in quarta posizione e riconsegnando la testa del Gran Premio del Brasile a Lando Norris. Antonelli continua in una gara praticamente perfetta ma, a 15 giri dalla bandiera a scacchi ha più di 5 secondi da recuperare all’inglese. Se la gara finisse ora, Norris sarebbe a +24 da Piastri e ben +52 da Verstappen, distanze difficilmente recuperabili a questo punto della stagione. Ad undici giri dalla fine, Antonelli ha quasi nove secondi di vantaggio da Russell, rendendo quantomai probabile la prospettiva di vedere un italiano sul podio in Brasile 22 anni dopo la vittoria di Fisichella.
Ad animare il finale di gara ci pensa Verstappen che strappa a Russell il secondo posto: se riuscisse ad arrivare sul gradino più basso del podio sarebbe un’impresa davvero memorabile quella del pilota della Red Bull. L’olandese non si perde d’animo e riesce a riprendere Antonelli, giocandosi il tutto per tutto nell’ultimo giro: il bolognese non si fa intimorire e difende alla grande una memorabile seconda piazza.