Acca Larentia, chiesto il processo per i saluti romani: 31 persone coinvolte

La procura della Repubblica di Roma ha chiesto il processo per 31 soggetti che hanno preso parte al raduno del 7 gennaio 2024

Acca Larentia, chiesto il processo per i saluti romani: 31 persone coinvolte
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La procura di Roma si è mossa per i fatti avvenuti il 7 gennaio 2024 in occasione della commemorazione di via Acca Larentia. Come testimoniato anche da diversi filmati circolati in rete, diversi militanti eseguirono il saluto romano, violando la legge Mancino e la legge Scelba. La prima, ricordiamo, punisce i crimini d'odio, mentre la seconda interviene contro l'apologia di fascismo.

La procura romana ha chiesto di iscrivere al registro degli indagati 31 soggetti, risultati essere militanti dell'organizzazione di estrema destra CasaPound. In via Acca Larentia (Roma) si riuniscono ogni anno esponenti di estrema destra per ricordare Francesco Ciavatta e Franco Bigonzetti, uccisi il 7 gennaio 1978 da un gruppo armato afferente all'estrema sinistra. Quello stesso giorno perse la vita anche Stefano Recchioni, ucciso nel corso degli scontri con le forze dell'ordine.

A seguito dell'episodio del 7 gennaio 2024 si è aperta un'inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 31 militanti. L'accusa, come abbiamo detto, è quella di violazione delle leggi. Il saluto romano eseguito in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia è da considerarsi apologia di fascismo? Su questo dovranno esprimersi i giudici. Secondo le Sezioni Unite della Cassazione, molto dipende dal contesto.

"L'integrazione del reato richiederà che il giudice accerti in concreto alla stregua di una valutazione da effettuarsi complessivamente, la sussistenza degli elementi di fatto (esemplificativamente, tra gli altri, il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilità dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti, ecc.

) idonei a dare concretezza al pericolo di 'emulazione' insito nel reato secondo i principi enunciati dalla Corte costituzionale", è quanto scrivono nella stentenza i giudici delle Sezioni Uniti, come riportato da FanPage.

La procura della Repubblica di Roma ha intanto chiesto il rinvio a giudizio per i soggetti riconosciuti dagli inquirenti nei video di quell'evento.

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