Due risse tra detenuti al carcere di Brescia: agente finisce al Pronto soccorso

ll sindacato della polizia penitenziaria Fp-Cgil torna a denunciare le gravi condizioni in cui versa la Casa circondariale bresciana

Un agente della Polizia penitenziaria è rimasto ferito a Brescia per sedare due risse in carcere
Un agente della Polizia penitenziaria è rimasto ferito a Brescia per sedare due risse in carcere
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Due risse in due diversi bracci del carcere e un agente rimasto ferito e trasportato in ospedale. È questo il bilancio dell’emergenza scoppiata il 28 giugno all’interno del carcere di Brescia “Nerio Fischione”. Due le risse, distinte e contemporanee che hanno visto diversi detenuti coinvolti appartenenti alle sezioni sud e nord. Il personale di Polizia Penitenziaria in servizio ha cercato in ogni modo, e con tutti gli sforzi, di evitare che accadesse il peggio e che qualche detenuto si facesse del male seriamente. Alla fine ad avere la peggio è stato un poliziotto che si è trovato da solo nella sezione nord.

L'agente ferito a pugni

Dopo essere stato accerchiato l'agente ha provato ad allertare altri colleghi ma, secondo quanto ricostruito dal sindacato, erano impegnati a sedare l'altra contemporanea rissa nella sezione sud. L'agente, nonostante tutto, è riuscito a dividere i contendenti, ma è stato costretto a ricorrere alle cure mediche e ad accertamenti al Pronto Soccorso per aver ricevuto diversi pugni al dorso e alle costole. Dopo le cure è stato dimesso con sette giorni di prognosi.

La denuncia dei sindacati

Il coordinatore regionale della Fp Cgil della Polizia penitenziaria, Calogero Lo Presti, è tornato quindi a chiedere maggiori garanzie e tutele per l’incolumità fisica dei poliziotti che sovente hanno la peggio. “La situazione rimane tesa, ma sotto controllo, anche se il personale della Polizia Penitenziaria - ha spiegato Lo Presti -, con spirito di sacrificio e abnegazione, garantisce ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose ed anche in presenza di oltre 350 detenuti a fronte dei 189 previsti regolamentari".

Tra le richieste, inviate direttamente al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria anche interventi per "colmare l'ormai cronica carenza di personale di Polizia (almeno 60 agenti) e l’implementazione dell’organico dei sottufficiali, Ispettori e Sovrintendenti ormai ridotto ad appena due soli Ispettori su una previsione di 25 unità e 32 Sovrintendenti. Urge - conclude Lo Presti - una riforma dell’esecuzione penale come pure più tecnologia e investimenti all’interno dei penitenziari".

La situazione dell'ex Canton Mombello è denunciata ormai da tempo dai sindacati tra difficili le condizioni dei detenuti, dei poliziotti e dei lavoratori e frequenti le risse al suo interno. Appelli fino ad oggi caduti nel vuoto con le risse che, dall’inizio dell’anno, sono diventate quasi settimanali.

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