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"Effetto Meloni": la gaffe di Selvaggia Lucarelli sul pos

La giornalista ha attaccato su Facebook una pasticceria di Genova che accetta solo il pagamento in contanti, riconducendo la scelta del titolare alla posizione espressa sul tema del presidente del consiglio Giorgia Meloni

La pasticceria genovese oggetto del post di Selvaggia Lucarelli
La pasticceria genovese oggetto del post di Selvaggia Lucarelli

Sotto la sua lente d'ingrandimento era finita una pasticceria di Genova che non accetta il pagamento con la carta. E, nell'attaccare indirettamente il titolare dell'esercizio, aveva addossato la colpa al presidente del consiglio Giorgia Meloni e all'ipotesi ventilata di alzare a 60 euro la soglia oltre la quale è obbligatorio per gli esercenti accettare bancomat e carte. Solo che, in quel caso specifico, si trattava di un modus operandi che il locale in questione applica da parecchio tempo e anche diversi suoi sostenitori lo avrebbero fatto notare. Questa la "gaffe" di Selvaggia Lucarelli, concretizzatasi ieri sulla sua pagina Facebook da oltre mezzo milione di "followers". L'opinionista, che da qualche tempo ha deciso di portare avanti una battaglia personale a favore dei pagamenti elettronici, si sarebbe scagliata contro il negozio sopracitata proprio per questa ragione.

"Effetto Meloni. Una delle più famose pasticcerie storiche di Genova, Mangini in Piazza Corvetto, ha deciso di non accettare più carte e bancomat - si legge nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook - nonostante l’obbligo. Si ricomincia a parlare di discriminazioni a caso, ci mancava". Lucarelli lega quindi la scelta del negoziante alle possibili misure annunciate dal governo Meloni sul tema. Eppure, sotto il suo post non mancano commenti in aperto contrasto con la sua visione, da parte dei suoi stessi fan. Soprattutto da parte di quelli genovesi, che conoscono bene il contesto. Il motivo delle recriminazioni? Il fatto che in realtà la scelta del proprietario dell'attività sia antecedente (non di poco, a quanto pare) alla formazione dell'attuale governo e in vetrina sono presenti da tempo cartelli informativi (riconoscibili anche nelle foto pubblicate dalla giornalista) in cui vengono spiegate in maniera dettagliata le ragioni che hanno spinto la proprietà verso questa presa di posizione.

I commenti al suo post

In un cartello, in particolare (scritto in italiano, con traduzione in inglese per i turisti) sono elencati i cinque punti alla base della decisione: si fa riferimento al diritto dell'Unione Europea e al fatto che accettare la carta violerebbe i principi costituzionali di uguaglianza, libera iniziativa economica e proprietà privata. Senza dimenticare le trattenute per le varie transazioni. E, alla luce di tutto ciò, anche followers di Lucarelli che ne condividono in linea di massima la posizione sull'argomento le hanno fatto gentilmente presente di aver preso un granchio. E lo stesso hanno fatto i media liguri. "Ma quale effetto Meloni - ha ad esempio spiegato una sua fan, rispondendo al post - sono di Genova e questa attività ha sempre e solo voluto contanti.

Motivo per cui non ci ho mai messo piede".

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