"Mi toccavano, ero pietrificata". Parla la ragazza molestata dai tunisini al Concertone

La giovane svela i dettagli della sua "giornata infernale" a Roma: "Mi hanno palpeggiata ovunque, puzzavano di alcool. Sono cose che ti uccidono dentro"

"Mi toccavano, ero pietrificata". Parla la ragazza molestata dai tunisini al Concertone
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Doveva essere una giornata all'insegna del divertimento e del riposo, ma il Concertone del Primo Maggio si è trasformato in un vero e proprio incubo. Maria, una studentessa lavoratrice di Caserta, si trovava a Roma per svagarsi e staccare per qualche ora dagli impegni professionali. Ma tre tunisini non si sono fatti scrupoli e hanno iniziato a toccarla, a palparla, rievocando in lei un trauma che l'aveva profondamente segnata fin da piccola. Ora è la ragazza a raccontare quei momenti drammatici e a svelare alcuni dettagli di quelle molestie, per cui i tre stranieri sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale.

Prima gli sguardi minacciosi, poi le mani che partono all'impazzata. Momenti che Maria farà fatica a dimenticare. Lo choc è ancora troppo forte, motivo per cui la ragazza non è ancora riuscita a riprendersi. "Sono stati pochi minuti che mi sono sembrati una vita. Ero pietrificata e non riuscivo a difendermi", sono le parole riportate da Il Messaggero. La giovane è stata accerchiata dai tunisini, che in un secondo momento l'hanno "palpeggiata ovunque".

Maria e la sua amica Sonia si erano allontanate momentaneamente per comprare qualcosa da bere e rinfrescarsi sotto il sole che picchiava sui presenti; al ritorno hanno provato a farsi spazio tra la folla per avvicinarsi al palco, ma non sono mai arrivate al traguardo. Lì i tunisini si sono lasciati andare all'orrore: "Uno di loro era davanti a me, gli altri due dietro. Mi toccavano ovunque mentre io ero pietrificata, non riuscivo a dire e fare nulla. Puzzavano di alcool ed avevano un'aria spavalda".

La rabbia aumenta anche perché le molestie l'hanno fatta tornare a quando era piccola, un trauma per il quale va in cura da anni: "A sei anni sono stata violentata e ripercorrere quei momenti è stato un dolore indescrivibile. Se fossero andati oltre credo che non avrei retto a un secondo trauma. Sono cose che ti uccidono dentro". Rivivere quei momenti l'ha fatta piombare di nuovo nel terrore. "Non connettevo. Scendevano solo lacrime dai miei occhi", ha aggiunto Maria. Poteva finire molto peggio, ma per fortuna Sonia è intervenuta e ha evitato che l'incubo andasse oltre. Ed è la stessa amica a raccontare un retroscena: "Mi hanno detto di stare zitta e di farmi gli affari miei".

Sonia ha iniziato a urlare per chiedere aiuto, ha richiamato l'attenzione degli agenti e immediatamente è partita la macchina per rintracciare i tre stranieri che si erano persi tra la folla. La descrizione dettagliata sui tre tunisini ha permesso alle forze dell'ordine di individuare e bloccare gli aggressori. I tre, tra i 22 e i 24 anni, sono stati processati per direttissima.

Nei loro confronti è stato convalidato l'arresto ed è stato disposto l'obbligo quotidiano di firma. Ma questo non basterà per rimuovere i pesanti strascichi di quella che Maria ha definito come una "giornata infernale".

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