Re Carlo e Camilla in Vaticano: la preghiera in latino con il Papa dopo 500 anni

Re Carlo III e la Regina Camilla sono giunti in Vaticano per una visita di Stato dal valore storico e simbolico. Nel cuore del Giubileo 2025, i sovrani britannici hanno incontrato Papa Leone XIV e partecipato a una preghiera ecumenica in latino nella Cappella Sistina: un gesto che non si vedeva dai tempi di Enrico VIII.

Re Carlo e Camilla in Vaticano: la preghiera in latino con il Papa dopo 500 anni

Un incontro che entrerà nei libri di storia. Re Carlo III e la Regina Camilla sono arrivati in Vaticano per una visita di Stato dal valore simbolico e spirituale senza precedenti. Il sovrano britannico e la consorte hanno attraversato Via della Conciliazione a bordo del corteo reale, accolti da un picchetto d’onore nel Cortile di San Damaso, dove hanno ricevuto il saluto ufficiale prima di varcare le porte del Palazzo Apostolico per l’udienza con Papa Leone XIV.

L’appuntamento cade nell’anno del Giubileo 2025, richiamando alla memoria la visita della Regina Elisabetta II nel 2000, e si inserisce in un contesto ecumenico di grande rilevanza, in un momento storico in cui la collaborazione tra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana torna al centro del dialogo interreligioso.

Conclusa la preghiera ecumenica tra Papa Leone XIV e i reali britannici

Si è poi conclusa alle 12:39 nella Cappella Sistina la preghiera ecumenica che ha riunito Papa Leone XIV e i reali britannici Carlo e Camilla. La celebrazione si è chiusa con la parte finale recitata insieme dal Pontefice e dall’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, in un gesto di profonda unità spirituale. Al termine, il Papa e Re Carlo hanno lasciato la Cappella Sistina fianco a fianco, prima di dirigersi verso la Sala Regia, dove si terrà a breve un incontro dedicato al tema della sostenibilità.

Durante la funzione, la lettura principale, tratta dalla Lettera ai Romani di San Paolo, ha richiamato il tema della speranza, filo conduttore del Giubileo 2025 e motivo ispiratore della visita di Stato dei sovrani britannici in Vaticano. Il passo è stato letto da Yvette Cooper, Segretario di Stato per gli Affari Esteri del Regno Unito. La liturgia, scandita in latino e inglese, ha rappresentato un momento di intensa condivisione spirituale tra le due tradizioni cristiane.

L’arrivo a Roma

Ieri sera, all’aeroporto di Ciampino, il tappeto rosso ha accolto il Re e la Regina del Regno Unito. Carlo III, in completo grigio e cravatta azzurra, e Camilla, in un elegante abito scuro, sono stati ricevuti dall’ambasciatore britannico presso la Santa Sede, Christopher Trott, e dal Capo del Protocollo vaticano, Monsignor Fernandes Gonzales.

La visita è la prima ufficiale di Carlo e Camilla in Vaticano da quando il sovrano è salito al trono nel 2022, e rappresenta un momento di continuità nelle relazioni diplomatiche tra il Regno Unito e la Santa Sede. Ad accompagnare la coppia reale, l’Arcivescovo di York, Stephen Cottrell, figura di spicco della Chiesa anglicana, che prenderà parte ai momenti di preghiera comuni con il Papa.

La storica preghiera in latino nella Cappella Sistina

Il momento più atteso della giornata si è svolto sotto la volta michelangiolesca della Cappella Sistina, dove Papa Leone XIV e Re Carlo III hanno pregato insieme in pubblico, un evento che non accadeva da cinquecento anni, da quando Enrico VIII ruppe con Roma nel 1534, fondando la Chiesa d’Inghilterra.

La funzione ecumenica, in latino e in inglese, è stata presieduta dal Pontefice e dall’Arcivescovo di York, con la partecipazione dei cori della Cappella Sistina, della Cappella di St. George del Castello di Windsor e dei cori dei bambini della Cappella reale di St. James Palace.

I testi liturgici scelti per l’occasione, tratti da Sant’Ambrogio e dal beato John Henry Newman, che verrà proclamato Dottore della Chiesa il prossimo 1° novembre, hanno scandito una celebrazione dedicata al tema della speranza, fulcro spirituale del Giubileo. Durante la lettura della Lettera ai Romani di San Paolo, il messaggio della giornata è apparso chiaro: la riconciliazione e la comunione tra i cristiani sono un cammino possibile, anche dopo secoli di divisione.

L'incontro con i bambini

Un momento di colore quando i reali britannici hanno salutato un gruppo di bambini della Scuola primaria San Paolo - Istituto Figlie di Cristo all'esterno della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma, al termine della visita della chiesa. I bambini hanno consegnato a Camilla un mazzo di rose rosse con una bigliettino con scritto: "To Her Majesty the Qeen with the greatest affection".Carlo, dopo il saluto dei bambini in coro e in inglese, ha scherzato con loro dicendo: "Avete un ottimo inglese. Meglio del mio italiano.Vi danno tanti compiti?".

Un gesto di riconciliazione storica

L’immagine del Pontefice e del Re che pregano fianco a fianco nella Sistina è destinata a diventare un simbolo potente di unità e riconciliazione. La monarchia britannica, da sempre legata alla Chiesa anglicana, riafferma così il proprio impegno nel dialogo con Roma, in una prospettiva di collaborazione spirituale e diplomatica.

Per il Vaticano, l’evento si inserisce nel solco del rinnovato impulso ecumenico promosso da Leone XIV, successore di Papa Francesco, volto a superare le ferite della Riforma e a promuovere un cristianesimo più unito davanti alle sfide globali.

Il programma del pomeriggio

Nel pomeriggio, Carlo e Camilla si sono spostati alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, dove il sovrano ha inaugurato il proprio scranno, che resterà nella basilica come segno permanente della visita. Per la visita re Carlo veste ancora di blu, mentre la regina Camilla, che questa mattina era vestita di nero, indossa un cappotto bianco sopra un abito a sua volta bianco.

La funzione ecumenica a San Paolo Fuori le Mura, con i reali insieme alle gerarchie vaticane, è animata dalla Schola cantorum e dalla comunità monastica dell’Abbazia di San Paolo, insieme all’organista titolare della Basilica, che si uniscono ai bambini della Cappella Reale e ai chierici laici della Cappella di San Giorgio nell’esecuzione musicale.

Il canto graduale intonato dalla schola, Ecce quam bonum, cita il Salmo 133 ed esprime il tema principale della funzione: "Ecco, quanto è bello e quanto è gioioso, fratelli, vivere insieme in unità!". I monaci hanno cantato anche uno degli inni gregoriani per la festa della Conversione di San Paolo, Excelsam Pauli gloriam.

Le altre visite

Seguirà una celebrazione ecumenica aperta al pubblico e un incontro sull’ambiente in Sala Regia, tema particolarmente caro al Re, da sempre impegnato nella tutela del pianeta. La giornata si concluderà al Pontificio Collegio Beda, dove Carlo sarà ospite d’onore di un ricevimento ufficiale, mentre la Regina Camilla incontrerà alcune religiose impegnate nella lotta contro la tratta e lo sfruttamento delle donne.

Un momento di respiro per la Casa reale

La visita in Vaticano arriva in un momento delicato per la monarchia britannica. Le cronache recenti sono state dominate dalle nuove vicende legate al principe Andrea, cui sono stati revocati i titoli a seguito del caso Epstein, e dalle continue tensioni familiari che minacciano la popolarità dell’istituzione.

Con questo viaggio, Carlo III punta a spostare l’attenzione su un terreno di diplomazia spirituale, cercando di riaffermare il ruolo della Corona come ponte tra le nazioni e tra le fedi.

Un ritorno e un nuovo inizio

L’ultima visita di Stato dei reali inglesi in Italia risale ad aprile 2025, quando Carlo e Camilla furono ricevuti a Roma e Ravenna. In quell’occasione, l’incontro previsto con Papa Francesco, poi scomparso pochi mesi dopo, fu annullato a causa delle precarie condizioni di salute del Pontefice, ma sostituito da un’udienza privata all’ultimo momento.

Oggi, nel cuore del Giubileo, quella visita trova un seguito ideale: un ritorno che segna una nuova era nei rapporti tra il Regno Unito e la Santa Sede, tra Londra e Roma, tra anglicani e cattolici.

Un re e un Papa che pregano insieme dopo cinque secoli: un’immagine destinata a restare nella memoria collettiva come uno dei momenti più significativi del XXI secolo, simbolo di un dialogo ritrovato e di una speranza condivisa per l’unità dei cristiani.

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