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Cucina italiana patrimonio dell'Unesco: il sostegno degli azzurri del rugby

A sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'Unesco è scesa in campo anche la Nazionale italiana Rugby

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Prima quattro grandi chef a New York, Alessandro Borghese, Enrico Derflingher, Gianni Tarabini e Andrea Zonin ed ora a scendere in campo per sostenere la candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco sono gli Azzurri della Nazionale Italiana Rugby, che venerdì 22 settembre nel Palazzo della Borsa di Lione, sono stati ospiti di una cena di gala dedicata a Michele Lamaro e compagni che proprio a Lione, nelle prossime due settimane, inseguiranno una storica qualificazione ai quarti di finale della Rugby World Cup Francia 2023 sfidando gli All Blacks neozelandesi e i padroni di casa nelle sfide decisive della Pool A iridata.

La collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura

La cena di gala ha rappresentato un’occasione in più per consolidare il ruolo degli Azzurri quali ambasciatori della cultura enogastronomica italiana, candidata dal Masaf a patrimonio immateriale Unesco, ed è stata organizzata dalla Federazione Italiana Rugby in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e ha visto anche l'intervento durante la serata, del ministro Francesco Lollobrigida.

Si può essere campioni fuori e dentro il campo. In quest’ultimo caso, ha più valore e la nazionale italiana di rugby lo sta dimostrando. Insieme stiamo raccontando, e continueremo a farlo, la nostra tradizione culinaria, le produzioni di eccellenza, la biodiversità. Crediamo che legare la nostra cucina allo sport sia fondamentale, perché una buona e sana alimentazione è determinante. Il rugby è un simbolo di questo connubio. Siamo fieri di rappresentare insieme, in ogni partita come in ogni piatto, la nostra Nazione. Con un unico obiettivo: conquistare la meta dell’iscrizione della cucina italiana a patrimonio Unesco”, ha detto Lollobrigida nel suo discorso.

La candidatura della cucina italiana

A parlare poi il Presidente dell’Agenzia Ice (agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, ndr) Matteo Zoppas: “Con Lione aggiungiamo una tappa importante nel percorso che accompagna la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. Un plauso al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al Ministro delle politiche agricole e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che hanno saputo cogliere l’opportunità di creare un veicolo, da qui al 2025, con cui promuovere la nostra cucina, i suoi prodotti e più in generale il bello e ben fatto italiano. Apprezzata in tutto il mondo, la nostra cucina è una cultura caratterizzata dalla tradizione, dal fare famiglia alla biodiversità e sostenibilità dei nostri prodotti agricoli che vengono preferiti da una platea sempre più ampia di consumatori".

I dati confortanti dell'agroalimentare

Zoppas, ha anche parlato dei dati confortanti del nostro comparto agroalimentare: "Nei primi cinque mesi del 2023 le esportazioni dell’agroalimentare (+ 8%) performavano sopra la media del totale dell’export del Made in italy arrivando a quota 25 miliardi di euro. In totale l’export dell’agroalimentare nel 2022 si è attestato a quota 60 miliardi di euro segnando un +15% sull’anno precedente. L’auspicio è di poter arrivare entro pochi anni ad avere due titoli internazionali: la nazionale di rugby ai Mondiali di Australia 2027 e la cucina italiana patrimonio Unesco nel 2025

Le parole del capitano degli Azzurri

Michela Lamaro capitando degli Azzurri del Rugby, a conclusione della cena ha sottolineato l'importanza della nostra cucina: “La cucina del nostro Paese come un patrimonio unico nel panorama enogastronomico mondiale. Un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia, e che costituisce per un atleta uno strumento ideale per alimentarsi in modo sano ed efficace.

Lo sport è un grande driver culturale e poter essere parte di un processo in grado di aggiungere prestigio all’Italia anche fuori dal campo è un onore per tutti noi”.

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