
Altro sciopero, altro flop per i sindacati. Sì, perché almeno per quanto riguarda la scuola i numeri sono a dir poco disastrosi per Cgil e Unione dei sindacati di base. L'aggiornamento delle ore 15.00 del Ministero dell’Istruzione e del Merito sul comparto non lascia grandi margini di interpretazione: con il 51,18 per cento delle scuole rilevate, la percentuale di adesione allo sciopero è stata del 7,43 per cento.
Dati molto bassi, sicuramente distanti da quelli sperati dai sindacati in questa mobilitazione per Gaza e per la Flotilla (o semplicemente contro il governo). Emblematico il confronto con lo sciopero organizzato dall'Usb e dai sindacati di base (Cub, Adl, Sgb) lo scorso 22 settembre, quando la percentuale di adesione era stata del 10,16 per cento sul 50,07 per cento delle scuole rilevate.
Ricordiamo che per quanto riguarda il comparto scuola la Cgil aveva precisato che la mobilitazione durerà l’intera giornata e che "secondo l'accordo del 2 ottobre 2020, art. 2 comma 5, i dirigenti scolastici possono adottare misure organizzative per garantire il servizio. Tuttavia, se l'adesione annunciata rende impossibile l'erogazione del servizio, la scuola può essere chiusa".
Brutte notizie per Landini & Co., anche se c’è stato un leggero miglioramento rispetto a quanto registrato lo scorso 29 novembre: all’epoca l’adesione allo sciopero generale si fermò al 5,65 per cento.
C’è un dato che appare cristallino: se il flop dello sciopero è indice della forza delle sigle che hanno indotto le manifestazioni, qualcuno - magari chi è interessato a un futuro in politica - dovrebbe porsi qualche domanda.