
Chi è sceso in piazza nello sciopero generale per il blocco della Flotilla rischia sanzioni pecuniarie perché è mancato il preavviso dei 10 giorni: è molto chiara Paola Bellocchi, presidente della Commissione di Garanzia degli scioperi, che spiega per quale motivo l'agitazione di oggi pro-Gaza non rientra nelle tempistiche di quando si scende in piazza.
Perché è illegittimo
Intervistata dal Corriere, Bellocchi spiega che l'illegittimità risiede nel mancato preavviso secondo i termini previsti dalla legge (come detto prima i 10 giorni). "Ma la Cgil ha richiamato il comma 7 dell’articolo 2 che prevede scioperi senza preavviso 'nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori". Quel comma consente due casi eccezionali per i quali non sono necessari né preavviso e nemmeno le indicazioni sulla durata ma la garante spiega che in questo caso la situazione, molto delicata, è diversa.
"Il comma 7 parla di difesa dell’ordine costituzionale. Qui non sono in discussione la solidarietà verso Gaza, né le sofferenze dei civili palestinesi che però non rappresentano le fattispecie previste dal legislatore che possono essere ad esempio, un colpo di Stato, una strage terroristica: è necessaria una interpretazione restrittiva della legge, altrimenti non si governa più".
L'applicazione della legge
Al quotidiano, Bellocchi ha spiegato per filo e per segno che la Flotilla è una missione internazionale e, in questo caso, non c'entra il rapporto di lavoro. "Un conto sono i lavoratori che escono di casa e non rientrano, i morti sul lavoro sono una tragedia, un altro è navigare verso una zona di guerra e assumersi un rischio. Però non stiamo giudicando le motivazioni dello sciopero, né abbiamo sminuito la gravità di quello che sta accadendo: noi applichiamo la legge, pur con la consapevolezza della gravità della situazione. Ripeto, il problema è il mancato preavviso".
Nel recente passato, ad esempio, sono stati rispetti i termini di altri scioperi come quello dell'Us del 22 settembre scorso che è stato annunciato in tempo utile e si è anche svolto regolarmente. Stesso discorso lo sciopero previsto il 4 ottobre dal S.i.Cobas, anche in questo caso legittimo perché arrivato con il giusto preavviso.
Cosa rischia chi sciopera
La Cgil ha già fatto sapere di impugnare il provvedimento. A questo punto la domanda è: cosa succede a chi è sceso in piazza e ha scioperato? "Per i sindacati è previsto un procedimento di valutazione del comportamento che può portare a sanzioni pecuniarie collettive", spiega il garante.
Molto bene, infine, ha fatto il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a non chiedere la precettazione. "Una decisione a mio avviso saggia. Questa situazione non va esasperata, ma governata con equilibrio, senza lanciare benzina sul fuoco. E la nostra è stata una valutazione puramente tecnica", conclude.