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"Violenza per arrivare al morto". Esplode la rabbia dei poliziotti dopo gli scontri di Torino

I sindacati di polizia sono sugli scudi dopo l'ennesima giornata di guerriglia con feriti tra gi agenti. Sap: "Si fermino questi episodi prima che sia troppo tardi e accada l’irreparabile"

"Violenza per arrivare al morto". Esplode la rabbia dei poliziotti dopo gli scontri di Torino
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Poliziotti ancora bersaglio degli antagonisti violenti, che oggi sono scesi in piazza contro il sequestro dello stabile occupato da 29 anni da Askatasuna. I feriti sono almeno 9 e il numero è destinato a salire nelle prossime ore, quando gli agenti si faranno refertare per le botte subite durante gli scontri. Molti di loro sono stati colpiti dagli oggetti lanciati in occasione delle tensioni, alcuni sono stati raggiunti al viso da schegge di vetro a seguito del lancio di bottiglie. Ed è normale che la rabbia monti all'ennesima manifestazione in cui i violenti li usano come bersaglio.

"Si è combattuto una guerriglia contro un’organizzazione armata e violenta che non vuole sapere delle regole democratiche", ha dichiarato il segretario del sindacato Fsp di Polizia di Torino, Luca Pantanella, "ancora una volta i poliziotti hanno messo a rischio la propria vita per difendere i valori democratici contro il male assoluto rappresentato oggi da Askatasuna e da tutti questi pseudo rivoluzionari che ogni giorno forti di una copertura politica si divertono a distruggere indisturbati la nostra amata città". Quanto visto oggi ha segnato un altro passo in avanti in una continua escalation, come ha sottolineato Pantanella, perché "i Poliziotti sono stati bersagliati da una violenza mai registrata per quasi ad arrivare a fare il morto e ottenendo sette (almeno nove, ndr) feriti". È la stessa rabbia di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, il quale ribadisce che "le manifestazioni che si preannunciano violente devono essere vietate e impedite". La conta dei feriti e dei danni dopo ogni manifestazione, sottolinea Paoloni, "dove partecipano gruppi antagonisti è inaccettabile. Si fermino questi episodi di violenza prima che sia troppo tardi e accada l’irreparabile".

Quanto visto oggi a Torino, fa eco Domenico Pianese, segretario del Sindacato di Polizia Coisp, è la "pretesa di imporre l’illegalità come metodo politico e di dichiarare guerra allo Stato. Gli scontri, i cassonetti in fiamme, gli oggetti lanciati contro la Polizia e le scene di guerriglia urbana dimostrano che chi parla di repressione sta in realtà legittimando un sistema che usa la violenza per difendere un’occupazione abusiva". Quanto accaduto oggi nel capoluogo piemontese, "è un messaggio chiaro: lo Stato democratico non accetta che la violenza antagonista diventi una forma di rappresentazione politica. E chi continua a giustificarla dovrà assumersi la responsabilità morale di ciò che accade in piazza". Pianese ha anche espresso "pieno sostegno all’azione dello Stato, così come condividiamo e apprezziamo la linea del ministro Piantedosi: avanti con gli sgomberi, senza distinzioni ideologiche e senza zone franche".

Da parte di Pantanella c'è la richiesta che "questi criminali vengano puniti severamente, che siano pene severe e da monito visto l’istigazione all’odio ed alla disobbedienza, la banda armata e l’insurrezione contro lo Stato, tutto ciò che oggi è stato rappresentato a Torino" perché "ora più che mai bisogna decidere da che parte stare".

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