Viterbo, nuovo blitz della polizia: identificati altri 5 turchi. Giallo sui documenti usati al B&B

Gli uomini si sarebbero registrati con la stessa tessera usata dai due armati. Approfondimenti sull'ipotesi di un collegamento diretto e sulla pista dell'attentato

Viterbo, nuovo blitz della polizia: identificati altri 5 turchi. Giallo sui documenti usati al B&B
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I sospetti sul potenziale attentato a Viterbo si allargano a macchia d'olio. Mercoledì sono stati fermati due turchi, trovati in possesso di armi semiautomatiche, poco prima della processione della Macchina di Santa Rosa. E questa notte un nuovo blitz degli agenti ha portato all'identificazione di altre persone: si tratta di cinque persone di origine turca che alloggiavano in un B&B a Montefiascone, in provincia di Viterbo. Loro non avevano armi. Due dei cinque sono richiedenti asilo; gli altri tre hanno un regolare permesso di soggiorno. L'operazione è stata portata avanti dai poliziotti della Squadra mobile e della Digos della Questura di Viterbo. Anche se sono stati rilasciati, i cinque turchi rimangono attenzionati dalle forze dell'ordine.

A guidare gli agenti nella struttura ricettiva sarebbe stato un elemento chiave: il documento mostrato dai cinque per registrarsi sarebbe lo stesso usato nelle scorse ore dai due turchi arrestati per accedere nell'altro bed and breakfast. Nello specifico - riferisce LaPresse - le operazioni contro i cinque cittadini di nazionalità turca sarebbero state effettuate in un affittacamere nei pressi di Corso Cavour a Montefiascone.

Al momento non è stato appurato un collegamento diretto tra i cinque e i due cittadini turchi. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti e degli investigatori, che nelle prossime ore proveranno a fare luce su una vicenda che si fa sempre più preoccupante. Nelle perquisizioni di mercoledì sono state rinvenute armi da fuoco, tra cui una mitraglietta, una pistola semiautomatica e diverse munizioni calibro 9. La Digos, la Squadra Mobile e i Ros stanno approfondendo nei minimi particolari il contesto in cui i turchi hanno agito: siamo di fronte a un commercio illegale di armi o stavano progettando un'azione criminale? In un primo momento non sarebbe emersa alcuna pista legata a fenomeni di matrice terroristica, ma non è da scartare l'ipotesi di un potenziale attentato che avrebbero potuto compiere durante il passaggio della tradizionale Macchina di Santa Rosa. Resta in piedi anche un altro scenario: il loro obiettivo potrebbe essere stato quello di far evadere il boss Baris Boyun, arrestato due anni fa nella città dei Papi.

I due cittadini turchi fermati mercoledì hanno fatto scena muta di fronte alle domande del pm Massimiliano Siddi della Procura Viterbo. Nel corso dell'interrogatorio, che si è svolto dopo il fermo avvenuto verso le ore 18, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. In questo momento si trovano nel carcere di Viterbo. Fin da subito c'era il timore che i due potessero non essere soli in città, e infatti poi sono state identificate altre cinque persone sospettate. C'è un collegamento diretto? Si vedrà.

In attesa di sviluppi e chiarimenti, la Prefettura - per questione di precauzione - ha stabilito di mantenere un alto livello di sicurezza anche nei prossimi giorni. Verranno dunque intensificati i controlli e i pattugliamenti del territorio.

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