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Deepfake in medicina: il Guardian scopre i falsi. Io mi preoccupo dei veri

La medicina falsificata è un rischio enorme per la salute pubblica. Ma su Instagram, TikTok, YouTube, Facebook è pieno di gente vera che ogni giorno diffonde cure fasulle

Deepfake in medicina: il Guardian scopre i falsi. Io mi preoccupo dei veri
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Una nuova inchiesta del Guardian (di ieri, riprendendo un’analisi di Full Fact e di accademici britannici) denuncia centinaia di video deepfake di medici reali usati per promuovere integratori miracolosi, cure per la menopausa, terapie “ormonali” inventate e prodotti che nessun medico prescriverebbe (nessun medico serio, meglio dire così).

Sono video generati da AI costruiti con una cura inquietante: la voce riprodotta, la postura imitata, perfino l’età manipolata digitalmente (alcuni venivano “invecchiati” per risultare più credibili). Pensate che gli stessi medici utilizzati non si erano accorti subito che fossero falsi, hanno dovuto rivedere il materiale varie volte per riconoscere che quel volto non era il loro (all’inizio avranno pensato di essere in piena demenza senile). Va da sé che questi video hanno circolato per settimane, accumulando migliaia di visualizzazioni, prima che le piattaforme si decidessero a rimuoverli (chissà perché...).

Il pericolo è chiaro: la medicina falsificata, distribuita da un algoritmo che può trasformare chiunque in un testimonial, è un rischio enorme per la salute pubblica. Tuttavia, a mio parere, c’è un altro punto più spinoso e ormai normalizzato, quello di cui quasi nessuno parla, dove il deepfake è il problema minore. A fronte dello scandalo dei medici autorevoli contraffatti, su Instagram, TikTok, YouTube, Facebook è pieno di gente vera, con facce vere, titoli forse veri, camici verissimi (magari comprati su Temu, non lo so) che ogni giorno diffonde cure fasulle, protocolli detox, digiuni miracolosi, supplementi che “riparano il DNA” o “riattivano il sistema immunitario quantico”, nutrizionisti che parlano come se avessero scoperto la biologia ieri, naturopati, omeopati, “coach del benessere” che prescrivono vitamine come fossero farmaci, e perfino medici abilitati che cavalcano il trend dei
“rimedi alternativi” (funziona bene con l’algoritmo). Voglio dire: l’AI falsifica i medici seri, ma la medicina è già falsificata da esseri umani reali.

Rispetto a questo la lotta ai deepfake è quasi facile, puoi segnalare, verificare la fotogrammetria, incrociare il volto con un database, e però come rimuovi un medico vero o un sedicente tale che dice stupidaggini vere? Come elimini l’omeopata con il camice perfetto e la dizione impeccabile che parla di vibrazioni dell’acqua? Come blocchi il naturopata che promette di “curare” l’ansia respirando in un barattolo di vetro? Come fermi i santoni del microbioma che prescrivono fermentati auto-prodotti come soluzione a tutto, dal colesterolo alla malinconia esistenziale? Senza una straccio di prova scientifica e anzi, proponendo diete e terapie su cui è provata l’inefficacia (ultimamente sono ricicciati i seguaci di Linus Pauling, nobel per la Chimica che a un certo punto impazzì diventando il guru del cancro curato con la vitamina C).

L’AI produce falsi che vengono subito denunciati dal legittimo proprietario della faccia e della voce, ma come fermi i cialtroni veri? Insomma, per me alla fine la grande domanda non è: come fermiamo l’IA che imita i medici? Piuttosto: come fermiamo i medici social (o quelli che si spacciano per tali) che imitano la medicina spacciando bufale?

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