
I punti chiave
Anche i più piccoli potranno avere la loro intelligenza artificiale: lo ha annunciato Elon Musk con un post su X in cui ha spiegato che la sua azienda sta per sviluppare una nuova applicazione riservata ai contenuti per bambini chiamata "Baby Grok" appena una settimana dopo aver lanciato "Grok 4", ossia il nuovo aggiornamento del modello linguistico dell'azienda made in Usa.
La mossa di Musk
"Realizzeremo Baby Grok xAI, un'app dedicata ai contenuti adatti ai bambini", ha annunciato il miliardario ma senza rilasciare, pubblicamente, maggiori dettagli su come funzionerà questo nuovo progetto. Come detto, pochi giorni fa l'azienda si è però dovuta scusare pubblicare per alcuni contenuti antisemiti causati da "un mancato aggiornamento del percorso del codice del bot" come ha scritto l'azienda in una nota.
Ma le polemiche hanno riguardato anche un linguaggio per adulti troppo spinto utilizzato dai chatbot chiamati "Companions" nonostante fosse stata impostata regolarmente la modalità per i più piccoli. Boaz Barak, membro dello staff tecnico di OpenAI, con alcuni post su X ha criticato la scarsa qualità dei controlli sui contenuti della novità con falle nel sistema abbastanza evidenti. "Apprezzo gli scienziati e gli ingegneri di xAI ma il modo in cui è stata gestita la sicurezza è del tutto irresponsabile".
L'analogia con Google
Non sarà un caso il fatto che la novità annunciata da Musk sia seguente a quanto già ideato da Google che ha lanciato una versione Gemini per i bambini che hanno meno di 13 anni i quali possono essere messi alla prova con varie e stimolanti curiosità che servono sia per un aiuto nei compiti ma anche semplicemente per conoscere nuove e importanti nozioni. I genitori possono dormire sonni tranquilli dal momento che c'è un'apposita app, "Family Link" che consente a papa e mamma di tenere sempre sotto controllo le ricerche e i contenuti che utilizzano i loro figli.
Le critiche, però, non mancano: alcuni esperti di sicurezza infantile hanno espresso perplessità su Baby Grok specialmente per il potenziale impatto dell'intelligenza artificiale sui bambini tra cui l'esposizione a concetti pericolosi, lo sviluppo di relazioni poco sane e ua maggiore vulnerabilità allo sfruttamento. "Se Baby Grok rappresenti un reale impegno nella creazione di intelligenze artificiali sicure per i bambini o semplicemente una mossa strategica di relazioni pubbliche rimane da vedere, poiché xAI deve ancora dimostrare una moderazione coerente dei contenuti anche nei suoi prodotti esistenti", affermano i più critici.
Il commento di Telefono Azzurro
L’uscita del nuovo modello di intelligenza artificiale Grok 4 di xAI, con l’introduzione della compagna virtuale "Ani", ha acceso ancor di più i riflettori sulla sicurezza dei bambini e adolescenti in un’epoca in cui le interazioni con chatbot stanno diventando parte integrante della quotidianità. Telefono Azzurro ha evidenziato come l’84% degli adolescenti (13-17 anni) abbia già interagito almeno una volta con un chatbot Ai e che un ragazzo su 6 lo fa regolarmente perché non ha nessun altro con cui parlare secondo i dati Common Sense Media del 2025.
"Non possiamo lasciare che l’innovazione diventi una nuova zona grigia di vulnerabilità per i bambini", ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. "Chiediamo verifica obbligatoria dell’età, una progettazione child-safe e filtri intelligenti, insieme a un programma nazionale di educazione digitale per famiglie e scuole" – conclude Caffo.