Oscar Mondadori, la rivoluzione di «Addio alle armi»

La prima collana tascabile ad apparire nelle librerie italiane nel 1949 fu la BUR della Rizzoli, libri piccolissimi copertina grigia senza illustrazioni. La vera rivoluzione arrivò però il 27 aprile 1965 con l'uscita del primo Oscar Mondadori, Addio alle armi di Ernest Hemingway. Si esaurì in giornata una tiratura di 60mila copie. Il poeta Vittorio Sereni coniò per gli Oscar lo slogan «libri transistor» e le altre case editrici partirono all'inseguimento. Bastò un anno perché il mercato fosse già saturo. I tascabili allora si spostarono dalle edicole alle librerie e iniziarono a diventare più curati, soprattutto ad infilarsi negli eskimo degli intellettuali alla moda. Alla fine degli anni '80, visto che i prezzi erano saliti con la qualità, arrivò una nuova ondata di tascabili a mille lire che si distinguevano per una grafica tra l'aggressivo e il daltonico.

Una delle idee più originali fu quella dei Mammut della Newton Compton: enormi tomi rossi di opere complete sotto la soglia delle 10mila lire (a 9.900 lire). Questo portò le case più grandi ad un nuovo inseguimento che stabilizzò il mercato.

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