Il parco dedicato a Berlinguer Ma nessuno capisce il perché

Quel parco non si sa ancora se ci sarà. E, soprattutto, cosa sarà. Ma c’è già chi si fa avanti con anni di anticipo. Ci mancava solo di intitolare il parco dell’Expo a Enrico Berlinguer, il segretario generale del Pci, il Partito comunista italiano morto a Padova l’11 giugno del 1984 per un’emorragia cerebrale che lo aveva colpito quattro giorni prima durante un comizio per la campagna elettorale delle elezioni europee. La petizione popolare, almeno per il momento, naviga incerta su Internet tra i lidi di Facebook, ma il Corriere della sera assicura che presto approderà sul tavolo del sindaco Giuliano Pisapia e tra i banchi di assessori e consiglieri a Palazzo Marino. «Dopo 27 anni - si legge - è giunto il momento che Milano riconosca a Enrico Berlinguer quell’onestà e quel rigore morale che gli sono sempre stati riconosciuti, anche dagli avversari». E per questo nulla di male. Ma di qui a battezzare con il suo nome un parco di 480mila metri quadrati, uno dei più grandi d’Europa e che grazie a un progetto avvenieristico dovrebbe diventare una della maggiori attrazioni di Milano, forse un po’ ce ne corre. Chissà cosa ne penserebbero i turisti in arrivo dalla Russia o dai Paesi dell’Est che il morso del comunismo l’hanno provato sulla propria pelle o su quella dei loro cari. O magari gli americani che si chiederebbero perché dedicare una simile attrazione a chi, ancora giovane segretario della Fgci, l’organizzazione giovanile dei comunisti, non si allontanò mai dall’impostazione filosovietica e stalinista allora prevalente nel Pci e che costituiva il fondamento della politica di Togliatti. Con Berlinguer che, in occasione della morte di Stalin, pronunciò un discorso ricco di elogi per lo spietato dittatore. Ma i promotori mettono come alternativa l’intitolazione a Berlinguer di una semplice strada. E, con impeto bipartisan, chiedono «di spostare via Aldo Moro dentro la Cerchia dei Bastioni».

Anche se non di intitolargli il grande parco agroalimentare dell’Expo. Un omaggio, dunque, anche al fiero rivale di Berlinguer e del comunismo, presidente della Democrazia cristiana, rapito e trucidato dalle Brigate rosse che avevano falciato la sua scorta.

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