Cultura e Spettacoli

Pasolini, scoppiato il caso Petrolio Bondi: "Chiariranno i carabinieri"

Interrogazione di Veltroni: "Se il manoscritto esiste è illegale che qualcuno lo abbia e che questo qualcuno non sia la famiglia Pasolini"

Pasolini, scoppiato il caso Petrolio 
Bondi: "Chiariranno i carabinieri"

Roma - E' un vero e proprio giallo. Un "caso letterario". Stiamo parlando di un intero capitolo che Pier Paolo Pasolini avrebbe scritto sul suo romanzo incompiuto "Petrolio", e che poi sarebbe misteriosamente scomparso. Nelle scorse settimane il senatore Marcello Dell'Utri aveva rivelato di aver avuto modo di leggere questo capitolo perché qualcuno, che ne era in possesso, glielo avrebbe mostrato cercando di venderglielo. Subito è scoppiato un caso. Letterario ma non solo. Perché in quel capitolo vi sarebbero particolari "scabrosi" per la storia italiana: sull'Eni e sul "caso Mattei". La vicenda ha investito giornali, storici e filologi. Sono esplose le polemiche e il caso è arrivato fino in parlamento. Walter Veltroni (Pd) ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro Sandro Bondi, mettendo in dubbio l'esistenza di quel capitolo. Il responsabile della Cultura ha risposto citando la ricostruzione di Dell'Utri. Ma chiarendo anche che farà svolgere ulteriori accertamenti dai carabinieri.

L'interrogazione di Veltroni Rispondendo a un’interrogazione di Veltroni il ministro Bondi ha preannunciato l’intenzione di investire le forze dell’ordine del compito di fare chiarezza sull’esistenza e la proprietà di un capitolo scomparso di "Petrolio", romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini, che Marcello Dell’Utri, senatore Pdl e bibliofilo, ha di recente detto di aver letto. "L'ho letto ma non posso ancora dire nulla - ha dichiarato Dell’Utri a quanto riferito da alcuni quotidiani nei giorni scorsi - è uno scritto inquietante per l'Eni, parla di temi e problemi dell'azienda, parla di Cefis, di Mattei e si lega alla storia del nostro Paese". Dell’Utri ha precisato di non essere in possesso del dattiloscritto, ma di averlo letto da qualcuno che gli aveva proposto di acquistarlo. Dichiarazioni "confuse e contraddittorie", per Veltroni, intervenuto nell’aula della Camera per mettere in dubbio l’esitenza stessa del dattiloscritto e chiedere cosa il governo intenda fare sulla vicenda.

La risposta di Bondi A nome del governo Bondi ha chiarito: "Dell’Utri mi ha confermato quanto comunicato nelle scorse settimane. E cioè che avrebbe preso visione un manoscritto di circa 70 pagine di carta velina che avrebbe dovuto costituire un capitolo del romanzo di Pier Paolo Pasolini. Il senatore Dell’Utri sarebbe stato contattato da una persona che gli avrebbe mostrato il manoscritto. Egli aveva la speranza di poterlo esporlo nella mostra del libro antico di Milano. Dopo la risonanza che questa notizia ha avuto sulla stampa, questa persona non avrebbe più preso contatti con il senatore dell’Utri, presumibilmente intimorita dall’eco che tale notizia aveva nel frattempo suscitato. Personalmente non so niente di più".

Altri accertamenti "Mi riservo - ha aggiunto Bondi -di svolgere per quanto è mia competenza ulteriori accertamenti, anche attraverso il comando generale dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale del nostro paese, e ne informerò immediatamente il parlamento".

Veltroni ha ringraziato il ministro, aggiungendo: "La invito ad attivare subito, come lei ha detto, le forze dell’ordine, affinché questo mistero della storia del nostro paese venga chiarito".

Commenti