Scattano tra qualche giorno gli aumenti del 3% alle pensioni, che saranno adeguate al costo della vita. Non per tutti, però: la rivalutazione sarà valida solo per le pensioni più basse, per quelli cioè che ora percepiscono 481 euro o mille euro.
Resta quindi il blocco della rivalutazione per le pensioni superiori tre volte la soglia minima (gli scaglioni da 1486 euro in su), decisa dalla riforma Fornero. Secondo lo Spi-Cgil, saranno ben 6 milioni le persone che non percepiranno un centesimo in più rispetto all'anno scorso (e rispetto a due anni fa). Si tratta in particolare di quelli che hanno un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi).
"In questo anno abbiamo assistito a un accanimento senza precedenti sui pensionati, che più di tutti hanno dovuto pagare sulla propria pelle il conto della crisi", ha detto il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, "L’aumento annuale delle pensioni che scatterà nei prossimi giorni è risibile e non garantisce il pieno recupero del loro potere d’acquisto. Oltretutto da questo meccanismo automatico sono stati estromessi per decreto sei milioni di pensionati, la maggior parte dei quali non possono di certo essere considerati ricchi o privilegiati.
Il governo ha scelto deliberatamente di colpire la categoria dei pensionati lasciandone in pace tante altre che potevano e dovevano contribuire al risanamento dei conti, ed è per questo che per noi la cosiddetta Agenda Monti non può di certo essere la ricetta giusta per la crescita e lo sviluppo del Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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