Cronaca locale

Personaggi scomodi per tele «Controcorrente»

Con «Controcorrente», un titolo non nuovo per i lettori de Il Giornale, in quanto torna subito alla mente il libro di Indro Montanelli, ma in questo caso sia l'iniziativa che il titolo della mostra è ben azzeccato: l'iniziativa richiede coraggio in un periodo di crisi e le installazioni sono artisticamente, correttamente, controcorrente. Stiamo parlando dello «Spazio 7» di via Pasquale Sottocorno al n.7, che vede impegnati tre amici, Patricia Pisani, che ha lavorato per Condè Nast USA nel campo pubblicitario, Roberta Bottarelli, psicologa e Giuseppe Giunta, manager attento, ma meno presente nella sede milanese. A presentare il curioso lavoro dello Spazio 7 è stata Lucilla Agosti, soggetto anche di una «tela mutante» di Nicola Artico. Pia Tuccito, la nuova voce del rock melodico italiano, ha intrattenuto ospiti illustri come Giovanni Gastel, Vittorio Sgarbi, Caterina Balivo, Massimiliano Finazzer, Lucilla Rossi, Sayeva Mondadori, Carlo Paggio (Zero Disegno), Laura Teso, Stefano Piestrelli, Marinella Di Capua e Stefania Baldan. Dentro ad ognuna immagini e filmati, un mix tra quadri cinquecenteschi e personaggi attuali come Vittorio Feltri, Piero Chiambretti o Vittorio Sgarbi, solo per citarne alcuni. Straordinarie invece le consolle e tavoli, come «Dolce-vita» di Rotella, il «Divano Italia» di Marco Ferreri, lungo tre metri che celebra un'Italia senza confini, senza regioni, una distesa unica e compatta, e poi ancora di Marco Poggio «L'Italia ricomincia da zero», mentre del grande design Pesce, la poltrona. «La nostra è un'avventura artistica che vogliamo mettere a disposizione di chiunque - spiega Patricia Pisani, una dei soci - Non è solo un luogo deputato per l'arte, ma offrriamo lo spazio anche a manager che si mettono in vetrina per meeting o a chi ha un prodotto da lanciare ma non ha una rete commerciale. Lo Spazio 7 lo chiamerei uno spazio temporaneo. Ci può stare la pubblicità, il commerciale, i contatti per le relazioni, le serate a tema. Questa deve essere la sua forza perchè Milano deve tornare a vivere e a fare circolare le idee e la cultura, la bellezza; non escluderei il divertimento. Ognuno di noi ha o ha lasciato attività specifiche per tentare di trovare la strada che più ci assomigliava». Basti pensare al lavoro di Nicola Artico, «sy....bath» esposto per la prima volta in questo luogo completamente bianco in grado di accogliere tutto ciò che è innovativo senza alcun tipo di censure.

Le opere di Carlo Poggio, Mimmo Rotella, Gaetano Pesce o gli allestimenti di Zerodisegno (produttore), parlano da soli.

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