Discorso d’apertura del Parlamento, cosa ha detto Carlo III

Carlo III ha pronunciato il tradizione discorso per l’inaugurazione della nuova sessione parlamentare, illustrando i punti più importanti del nuovo programma di governo

Discorso d’apertura del Parlamento, cosa ha detto Carlo III
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Il 17 luglio 2024 Re Carlo III ha presenziato all’apertura del Parlamento insieme alla regina Camilla che, proprio oggi, compie 77 anni. La cerimonia d’inaugurazione ufficializza l’inizio dei lavori della nuova sessione parlamentare dopo le elezioni dello scorso 4 luglio e la vittoria, dopo 14 anni, del Partito Laburista. Sua Maestà, come da tradizione, ha letto il discorso scritto dal governo, elencando le riforme in programma per i prossimi dodici mesi (ben 35 bozze di legge). In particolare il sovrano ha sottolineato il rafforzamento dei rapporti tra Nato e Regno Unito, la ferma volontà di contrastare “l’immigrazione illegale” e l’aumento delle spese militari.

“Crescita sostenibile” e “tecnologie del futuro”

Il discorso del 17 luglio 2024 verrà ricordato come il più lungo degli ultimi vent’anni tra quelli pronunciati dai sovrani britannici durante la cerimonia d’apertura del Parlamento: 1421 parole in 12 minuti e 44 secondi, durante i quali Carlo III ha illustrato l’agenda di governo per il prossimo anno. Sua Maestà ha dichiarato che tutte le riforme in programma sono basate sui principi di “sicurezza, equità e opportunità per tutti” e che la stabilità è l’unico “fondamento” della politica economica del Paese.

“La garanzia della crescita economica sarà la missione fondamentale. Il mio governo cercherà una nuova partnership con imprese e lavoratori e aiuterà la nazione a superare le recenti sfide relative al costo della vita dando priorità alla creazione di benessere per tutte le comunità”, ha spiegato il Re. Non poteva mancare un riferimento ai temi dell’ecologia tanto cari a Carlo, alla “crescita sostenibile” che il governo vuole concretizzare “incoraggiando investimenti nell’industria, le competenze e le nuove tecnologie”.

A questo proposito, parlando del cambiamento climatico a livello globale e delle “tecnologie del futuro”, Carlo III ha annunciato la presenza di una nuova compagnia energetica pubblica, la Great British Energy, situata in Scozia. La GB Energy si propone di accelerare gli investimenti nell’energia rinnovabile per una “transizione verso l’energia pulita”. Il governo, inoltre, si impegna per una rinazionalizzazione delle ferrovie alla scadenza delle licenze concesse ai gestori privati, qualora questi ultimi non abbiano rispettato le clausole del contratto.

“Immigrazione illegale”

“[Il governo] cercherà di rafforzare i confini e rendere le strade più sicure, modernizzando” il sistema d’immigrazione e conferendo alla polizia “maggiori poteri”. Misure, queste, che nel piano di governo dovrebbero contribuire ad aumentare il livello di sicurezza pubblica, “tenendo al sicuro i cittadini britannici dal terrorismo” e bloccando “l’immigrazione illegale”.

Carlo III ha dichiarato anche che uno degli obiettivi del Primo Ministro Starmer e del suo team è quello di “rafforzare il lavoro con i governi decentrati di Scozia, Galles e Irlanda del Nord…”, politica da cui potrà trarre beneficio tutto il Regno Unito. Rimane garantito il “pieno supporto” all’Ucraina: “[Il governo laburista] assicurerà una difesa forte”, basata sui principi “di libertà individuale, democrazia, diritti umani e stato di diritto. L’impegno nei confronti della Nato rimarrà irremovibile”.

Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente “[il governo] farà la sua parte” per garantire “una pace a lungo termine e la sicurezza” ed è già “coinvolto” nell’attuazione della soluzione in due Stati, con “Israele protetto e al sicuro, accanto a uno Stato palestinese…sovrano”.

Sua Maestà ha chiuso il discorso ricordando il suo prossimo tour ufficiale in Australia e Samoa nell’ottobre 2024. Un’affermazione che fa ben sperare sulle sue condizioni di salute dopo l’annuncio della diagnosi di cancro, lo scorso febbraio. Poi Carlo ha invocato, com’è consuetudine, la benedizione divina sui parlamentari e i governanti.

Proteste filopalestinesi e antimonarchiche

Prima della partenza del corteo reale da Buckingham Palace, nei pressi del Palazzo di Westminster, sono stati arrestati dieci militanti filopalestinesi del movimento Youth Demand. I manifestanti volevano protestare contro l’aiuto militare fornito dal regno a Israele.

A questi si sono aggiunte poche decine di membri del gruppo antimonarchico Republic, che al grido di “Not My King” hanno espresso il loro dissenso nei confronti della Corona. Il Re e la Regina non sono stati coinvolti in questi piccoli disordini: sia il corteo, sia la cerimonia si sono svolti come da programma.

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