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Ipotesi truffa anche per i follower falsi? Nuova tegola su Chiara Ferragni

Sotto la lente di ingrandimento della magistratura potrebbero finire anche i dati social soprattutto il numero dei follower che seguono Chiara Ferragni, che potrebbero essere stati "gonfiati" per aumentare i suoi profitti

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Potrebbero profilarsi nuovi guai per Chiara Ferragni in ambito giudiziario. Nel momento in cui la vita privata dell'influencer sta andando a rotoli e Fedez è sempre più lontano da lei, sotto la lente di ingrandimento della magistratura potrebbero finire anche i suoi account social. Dallo scorso dicembre, momento nel quale è esploso il pandoro gate a seguito della multa milionaria inflittale dall'Antitrust, Chiara Ferragni ha perso circa 500mila follower su Instagram. Pochi rispetto ai 29 milioni rimasti attivi sulla sua pagina ma abbastanza per dare il via ad analisi statistiche, che hanno portato a galla inquietanti dati che potrebbero essere oggetto di indagine.

Come rivelato dal nostro sito il mese scorso, solo 17,7 milioni sarebbero utenti reali mentre 11,9 milioni di follower, cioè il 41% dei suoi seguaci Instagram, risulterebbero utenti inattivi o addirittura profili falsi. Se così fosse si aprirebbero nuovi scenari investigativi, considerando che il potere contrattuale dell'influencer si basa proprio sul numero dei follower e sull'engagement generato tra like, visualizzazioni e interazioni con i suoi contenuti social. Se la magistratura decidesse di indagare più approfonditamente sui dati statistici dei profili di Chiara Ferragni - da TikTok a Instagram - potrebbe emergerne una realtà distorta fatta di profili fake e inattivi.

Da soli questi dati potrebbero configurare altre ipotesi di reato, come la frode nei confronti delle aziende, che hanno scelto di collaborare con lei proprio sulla base del suo seguito social. "La verifica, allo stato solo ipotetica, potrebbe puntare ad accertare l'esistenza di persone reali associate ai profili social che seguono e interagiscono con l'influencer 36enne o se invece si tratti di pacchetti di bot e profili falsi per aumentare l'impressione di un seguito importante sui social network", riferisce l'agenzia di stampa La Presse.

Al momento quanto spiegato sopra rimane una semplice ipotesi, che potrebbe trovare però fondamento qualora le indagini della magistratura si spostassero su altri piani. Quello che è certo è che la Guardia di finanza continua il suo lavoro di indagine sulle operazioni commerciali, alle quali sono state legate attività benefiche per volontà dell'influencer.

I documenti acquisiti dai finanzieri, e finiti sul tavolo del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e del pubblico ministero Cristian Barilli, sembrano avere fornito nuovi elementi all'indagine per truffa aggravata, che coinvolge in prima persona Chiara Ferragni.

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