È un vero e proprio giallo quello che circonda lautobiografia di Fernanda Pivano. Stasera durante un galà in suo onore a Ca Vendramin di Venezia, la scrittrice e americanista presenterà due inediti, uno sulla sua infanzia e uno sul suo primo incontro con Ernest Hemingway: alcuni dei passaggi di unautobiografia che, a quanto annunciato, verrà pubblicata da Bompiani. Il mistero, però, rimane: proprio poco tempo fa la stessa Pivano, nella sua casa milanese, ci aveva confessato le proprie difficoltà nel trovare un editore che si assumesse lonere di raccogliere tutti i suoi scritti. Il problema? Lautobiografia consiste di diecimila pagine: dieci volumi che Fernanda Pivano non intende «tagliare».
Molti grandi editori si erano offerti di pubblicare quelle pagine, ma esclusivamente in versione ridotta: «Come se una vita - ci aveva detto - si potesse ridurre per esigenze di tipografia». Sino a poco tempo fa le diecimila pagine se ne stavano lì, alle sue spalle, racchiuse in cartellette ben impilate nella libreria del suo studio. Saggi e articoli pubblicati, ma anche molti dattiloscritti inediti su poeti e scrittori, soprattutto americani. Sulle dimensioni, quasi enciclopediche, della sua opera Fernanda Pivano è sempre stata irremovibile: per lei solo nellinterezza della sua opera, solo in quelle diecimila pagine, era possibile comprendere la vera storia della letteratura del dissenso. Sino ad oggi, nulla da fare. Anche gli amici editori a lei più cari non sembravano disposti allazzardo di mandare in libreria unopera di queste dimensioni.
Ogni tanto, oggi che è orfana anche dei suoi libri più cari (prime edizioni tutte autografe e dedicate, acquistate dalla Fondazione Benetton), oggi che vive in una casa-attico nelle vicinanze del Tribunale, arredata con due divani, un quadro e un televisore, provava a rilanciare. La risposta era sempre la stessa: i tempi sono cambiati, leditoria è cambiata. In sintesi brutale: non sembravano esserci possibilità che i suoi dieci volumi arrivassero in libreria. Lei, inamovibile, ha continuato nel suo progetto e adesso sembra averla spuntata. I dubbi, però, rimangono. «Ad oggi - riferisce Enrico Rotelli, portavoce della scrittrice - non si conosce la data delluscita e il progetto editoriale è ben lontano dallessere definitivo ma abbiamo avuto rassicurazioni che lopera di Fernanda arriverà nelle librerie in tutta la propria interezza».
Riusciranno alla Bompiani a tener fede a un onere così impegnativo? Dalla casa editrice arriva solo la conferma delluscita che «di certo non è imminente».
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