Dagli enti alle banche: chi consiglia l'Ue sulla finanza sostenibile

La Commissione nomina trentacinque advisor sulla finanza sostenibili e quattordici osservatori, tra cui Cdp. Il salto di qualità dopo la tassonomia green

Dagli enti alle banche: chi consiglia l'Ue sulla finanza sostenibile

Il 16 marzo scorso l'Unione Europea ha tramite la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile indicato trentacinque tra banche, agenzie e istituzioni finanziarie come advisor privilegiati e altri quattordici come osservatori sulla finanza sostenibile. Il secondo mandato della Piattaforma è di respiro ancora più ampio rispetto a quello precedente, dato che incorpora al suo interno le novità promosse dalla riforma sulla Tassonomia per la Sostenibilità del 2022.

In sostanza ora in Europa la linea tra ciò che è definibile sostenibile e ciò che non lo è risulta assai più netta rispetto al passato. Aggiungiamo a questo il fatto che Bruxelles, in asse con la Bce, sta aumentando l'energia degli sforzi per contrastare il greenwashing della finanza e arrivare a una definizione concreta di asset "verde". La riforma della normativa per la disclosure volontaria delle informazioni necessarie a ottenere la qualifica di European Green Bond per un prodotto finanziario è un primo passo in tal senso. La scelta dei consulenti e degli operatori ritenuti prioritari per la discussione sulla finanza sostenibile e la promozione delle pratiche operative ottimali amplia la prospettiva d'azione europea.

Helena Viñes Fiestas, presidente della Consob spagnola, la Comisión Nacional del Mercado de Valores (Cnmv), sarà la presidente della Piattaforma sulla Finanza Sostenibile per il 2023-2024. Come ha scritto Stefano Damiano su queste colonne, la Piattaforma, operativa dal 2019, ha il compito prioritario di mettere a terra consulenze e sostegni alla politica finanziaria comunitaria e alle strategie di medio-lungo termine per la costruzione delle operazioni legate all'economia green, al governo degli standard Esg e al rapporto tra attori e regolatori in Europa.

In rappresentanza degli enti e delle banche europee siederanno nel gruppo dei consulenti sette italiani. Tra questi Gaia Ghirardi, in rappresentanza di Cassa Depositi e Prestiti di cui è Responsabile Policy e Sostenibilità, sarà l'unica esponente di un attore di mercato del Belpaese. A lei si aggiungerà, come osservatore, Filippo Brandolini, da metà febbraio presidente di Utilitalia, la Federazione delle imprese dei servizi di acqua, ambiente ed energia, in virtù del suo ruolo nella federazione SGI Europe. Il professore di Governance della Sapienza Marco Cilento, in virtù del suo ruolo nella federazione europea dei sindacati Eutc, di cui è Head of Institutional Policy, si aggiungerà come terzo esponente di spicco. Last but not least, è italiano anche l'esponente della Bce, l'economista dell'Eurotower Fabio Tamburrini.

Gli italiani lavoreranno in un parterre di peso. Tra cui si segnala la presenza di esponenti di agenzie private come Bloomberg, di colossi del mondo franco-tedesco come Axa, Allianz e Credit Agricole, di think tank come l'nternational Sustainable Finance Centre e Water Europe. I cui esponenti di punta sono varie agenzie europee chiamate a un lavoro di sinergia e cooperazione: la citata Bce, l'Agenzia Europea per l'Ambiente, la strategica Banca Europea per gli Investimenti, l'Autorità Bancaria Europea. Un partenariato pubblico-privato per la finanza sostenibile avente l'obiettivo di far progredire l'Europa in questo campo sempre più fondamentale per lo sviluppo delle nazioni e delle imprese.

E su cui la Commissione investe profondamente, cercando di mettere le migliori energie dell'Europa al servizio del futuro del Vecchio Continente. Da costruire con i consigli degli attori che la sostenibilità la plasmano, e la vivono, ogni giorno.

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