
Nell’agenda di Donald Trump non c’è solo posto per il conflitto in Ucraina e a Gaza, la guerra commerciale contro alleati e rivali e quella contro l’università di Harvard. Nella tarda serata di sabato, mentre si discuteva dell'allarme appena lanciato dal capo del Pentagono per un'azione "imminente" della Cina contro Taiwan, il tycoon ha infatti trovato il tempo per condividere sul suo social Truth il post di un account pro-Maga che rispolvera un’assurda teoria complottista secondo cui Joe Biden sarebbe stato giustiziato nel 2020 e sostituito da "cloni ed entità robotiche senza anima e senza cervello", senza che i democratici ne abbiano compreso la differenza.
Il messaggio originale, pubblicato da un utente con meno di 1.000 follower, è collegato ad un articolo di un sito satirico conservatore che a sua volta non presenta riferimenti alla folle teoria. Il post rilanciato da Trump, noto per fare abitualmente da megafono a notizie prive di fondamento anche al solo fine di trollare i suoi avversari, arriva a pochi giorni dalla condivisione da parte del presidente Usa di un altro post in cui il suo predecessore democratico viene oltraggiato pesantemente.
“Hanno rubato l’elezione del 2020 e dirottato il Paese usando un cadavere decrepito come prestanome”, si legge nel messaggio in questione pubblicato da un utente che si definisce “un legale e un patriota”, poi ripreso da The Donald. Nel post delirante si afferma che è stato usato un dispositivo meccanico (l’Autopen) per “cominciare guerre, derubare il nostro tesoro e perdonare i loro amici” ed è necessario che i responsabili vengano arrestati e accusati di tradimento. Già a marzo Trump aveva puntato il dito contro il suo predecessore sostenendo l'invalidità delle grazie da lui concesse nelle ultime ore del suo mandato, Motivo della nullità dei provvedimenti: essere state siglate, appunto, dall’Autopen, un dispositivo peraltro usato in passato da vari presidenti.
Neanche dunque l’annuncio da parte di Biden della diagnosi di cancro alla prostata, con metastasi ormai estese alle ossa, ha fermato l’attuale inquilino della Casa Bianca dal lanciare attacchi contro il democratico. Pochi giorni fa il commander in chief ha fatto ricorso ancora una volta al social Truth per affermare che durante il suo mandato Biden “era cognitivamente compromesso” e che i suoi consiglieri “avevano preso il controllo dell’autopenna”. Secondo quanto esposto da The Donald, l’ex vice di Barack Obama non era favorevole all’apertura delle frontiere che ha “quasi distrutto il nostro Paese e ci è costata centinaia di miliardi di dollari per far uscire i criminali e affrontare il processo che stiamo affrontando ora”. Lo strampalato ragionamento si concludeva con una pesante accusa: “hanno rubato la presidenza degli Stati Uniti e ci hanno messo in grave pericolo. Questo è tradimento ai massimi livelli”.
"Penso che quello dell’autopenna sarà uno degli scandali più grandi di tutti i tempi”, ha ribadito venerdì scorso Trump nel corso di un evento pubblico alla presenza di Elon Musk.
Biden "è sempre stato una persona moderata e intelligente ma anche un po‘ crudele”, ha detto il presidente Usa prima di aggiungere che, a causa di quest'ultima caratteristica, non si dovrebbe provare dispiacere più di tanto per l'ex senatore del Delaware. Un commento che ha lasciato trasparire una volta di più l'odio viscerale nutrito dal milardario nei confronti dell'uomo che nel 2020 gli ha impedito di ottenere un secondo mandato.