Politica estera

"Vladimir...". L'ennesima gaffe di Biden fa infuriare Zelensky

Il 68% degli elettori si dichiara preoccupato per lo stato di salute mentale e fisica del presidente Joe Biden. L'ultima gaffe con il leader ucraino Zelensky al vertice di Vilnius con i capi di stato del G7

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Questa volta Joe Biden l'ha combinata grossa. Ad ogni occasione utile, infatti, il presidente degli Stati Uniti d'America inciampa - fisicamente o metaforicamente - in qualche imbarazzante "gaffe" che lascia di stucco non soltanto l'opinione pubblica, ma anche i suoi stessi collaboratori, e tra gli elettori ci si chiede se l'anziano inquilino della Casa Bianca abbia davvero la forza fisica e la lucidità mentale per confermarsi alla guida della nazione più potente del mondo. Qualora venisse riconfermato nel 2024, infatti, Biden finirebbe il suo secondo mandato all'età di 86 anni, ma i suoi continui scivoloni destano sempre più preoccupazione. L'ultimo al vertice Nato a Vilnius, dove il comandante in capo ha confuso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con l'arcinemico dell'occidente, il presidente russo Vladimir Putin.

Volodymyr diventa "Vladimir"

Un'uscita che ha gelato i presenti. L'80enne si è infatti riferito a Zelensky come "Vladimir" mentre elogiava l'esercito di Kiev per la sua guerra contro le truppe di Mosca, lasciando basito il leader ucraino e gli altri capi di stato.

Tentando di recuperare la situazione, che stava per diventare estremamente imbarazzante, Biden si è subito corretto, pentito per aver impiegato nel suo discorso un tono troppo colloquiale e poco presidenziale: "Non dovrei essere così informale... Il signor Zelensky e io..." ha affermato. Dal canto suo Zelensky ha ringraziato "tutti gli americani" per il loro sostegno e per essere "al fianco" di Kiev nel contrastare l'invasione russa del Paese. Il vertice, tuttavia, è stato segnato anche dalle tensioni tra il governo ucraino e gli alleati della Nato. Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha sottolineato che i contribuenti americani dovrebbero "ringraziati" per il loro sostegno a Kiev, mentre Ben Wallace, ministro britannico della Difesa, ha osservato che il Regno Unito "non è Amazon" e Kiev potrebbe mostrare maggiore "gratitudine".

Parole che fanno da controcanto a quanto aveva dichiarato su Twitter lo stesso Zelensky rispetto al processo di adesione del Paese ex sovietico all'Alleanza Atlantica: "È inaudito e assurdo che non ci sia un calendario né per l'invito né per l'adesione dell'Ucraina alla Nato e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l'invito". Il vertice si è tuttavia concluso con un documento che impegna i Paesi del G7 a garantire che Kiev possa "difendersi oggi" e "scoraggiare l’aggressione russa in futuro" attraverso la fornitura continua di "quipaggiamento militare moderno, nei domini terrestre, aereo e marittimo". Niente "roadmap" per l'ingresso di Kiev nella Nato, dunque, ma la convinzione che un giorno l'Ucraina farà parte dell'alleanza, con il leader ucraino che si è detto "fiducioso:"

Quei dubbi sulla salute mentale di Biden

I sondaggi su Joe Biden riflettono uno scarso entusiasmo dell'elettorato verso l'attuale amministrazione Usa. Ciò che dovrebbe impensierire di più l'inquilino della Casa Bianca è il sondaggio di Nbc News secondo cui 68% di tutti gli elettori afferma di nutrire preoccupazioni sul fatto che Biden goda della salute mentale e fisica necessaria per essere presidente, compreso il 55% che afferma di avere preoccupazioni "importanti". Per quanto concerne invece Donald Trump, il 55% si dichiara preoccupato per le sue condizioni psico-fisiche, con il 44% degli elettori che afferma di nutrire serie preoccupazioni sulla forma del tycoon.

Unica nota positivo per Biden? Al momento è quattro punti percentuali in vantaggio sull'ex presidente.

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