La Germania taglia i finanziamenti alle Ong

Berlino: "Non rinnoveremo i fondi, hanno già ricevuto 2 milioni". La svolta filo-Italia della Cdu

La Germania taglia i finanziamenti alle Ong
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Tempo di svolte epocali in Germania dove, tra aumento delle spese per la difesa e contrasto deciso all'immigrazione illegale, il governo di Friedrich Merz (nella foto) è determinato a riportare in avanti un Paese fermo, anche a causa dei lacci culturali in cui si è volenterosamente annodato. Eredità dell'era Merkel, il «Multikulti» degenerato nel mantra del «benvenuti rifugiati» portato all'estremo dai Verdi quando erano al governo con Spd e Fdp è uno degli ostacoli che l'esecutivo in carica, formato dai popolari con i socialdemocratici, sta demolendo senza rinnegare l'apertura della società tedesca. Controlli permanenti alle frontiere e respingimento dei migranti illegali, compresi i richiedenti asilo, sono in vigore dagli esordi del governo nero-rosso. Ora, la stretta contro l'immigrazione clandestina prosegue con possibili ricadute positive anche per l'Italia. Il governo tedesco ha, infatti, deciso di fermare i finanziamenti pubblici alle Ong attive nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo e altrove. Nella proposta di bilancio 2025, tali fondi sono assenti. Per il ministero degli Esteri, il sostegno «non è più pianificato». Berlino inverte la rotta impostata da Annalena Baerbock dei Verdi, titolare dello stesso dicastero dal 2021 a maggio scorso. Due milioni di euro all'anno: tanto versava il governo tedesco dal 2022 a Ong come Sos Humanity, Sea Eye, Comunità di Sant'Egidio e Sos Méditerranée, secondo un piano con scadenza nel 2026. Il successore di Baerbock al vertice degli Esteri, Johann Wadephul della Cdu, cancella tutto questo. «Di fatto, anche se involontariamente, le organizzazioni di soccorso stanno permettendo alle disumane bande di trafficanti di fare i loro affari. Il denaro dei contribuenti tedeschi non dovrebbe essere utilizzato a tal fine, aveva tuonato Wadephul nel 2023

quando i popolari erano all'opposizione. Tornate al governo con la Spd, Cdu e Csu azzerano ora i fondi pubblici per le ong, che avevano criticato come fattore di attrazione dell'immigrazione illegale. La questione ha ripetutamente guastato i rapporti italo-tedeschi che Merz, presidente della Cdu, intende approfondire e sviluppare in ogni settore. Lo stop ai pagamenti può segnare un ulteriore passo in questa direzione, con il cancelliere che elogia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni come modello nella gestione dell'immigrazione. Mentre all'orizzonte si staglia una rinnovata intesa tra Berlino e Roma, alle ong non resta che piangere. «Siamo indignati», ha commentato Tim Rummenhohl, direttore generale di Sos Humanity. In soccorso dei soccorritori intervengono i Verdi, strettamente legati alle ong. Per Britta Haßelmann, capogruppo degli ecologisti al Bundestag con Katharina Dröge, lo stop al progetto di Baerbock è «una decisione fatale di Cdu-Csu e Spd».

Le «misure che salvano vite nel Mediterraneo» devono continuare a ottenere finanziamenti statali, perché il soccorso in mare è «un dovere umanitario e di diritto». Secondo Haßelmann, il governo nero-rosso «sta aggravando la crisi umanitaria nel Mediterraneo e causando sofferenze». Un Sos lanciato dalla nave del «benvenuti rifugiati», naufragata sugli scogli della realtà.

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