Politica estera

Si sblocca lo stallo tra Londra e Bruxelles: raggiunto accordo sull'Irlanda del Nord

Il Regno Unito e la Unione europea hanno raggiunto l'accordo sulla revisione delle regole commerciali sull'Irlanda del Nord. L'annuncio dopo l'incontro tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il premier Rishi Sunak

Si sblocca lo stallo tra Londra e Bruxelles: raggiunto accordo sull'Irlanda del Nord

Il Regno Unito e la Unione europea hanno raggiunto l'accordo sulla revisione delle regole commerciali post-Brexit per l'Irlanda del Nord, emendando il protocollo del 2020 che era stato apposto nel patto Londra-Bruxelles. "L'accordo è fatto", ha annunciato ai media britannici una fonte vicina al governo di Rishi Sunak attorno le 15:30 italiane. L'ottimismo era nell'aria da diverse ore dopo cheUrsula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, era giunta nel Paese per incontrare Sunak e Re Carlo III al Castello di Windsor.

"Queste trattative non sono sempre state facili, ma vorrei rendere un enorme tributo personale a Ursula per la sua visione nel riconoscere la possibilità di una nuova via da seguire. L'accordo odierno salvaguardia la sovranità della popolazione dell'Irlanda del Nord", ha dichiarato il premier britannico nella conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione europea. La quale ha fatto eco al capo di governo di Londra: "Abbiamo raggiunto un accordo in linea di principio sul protocollo sull'Irlanda/Irlanda del Nord. Soluzioni durature che funzionano per tutti nell'Irlanda del Nord e proteggono il mercato unico dell'Ue".

La mossa segna la fine di un braccio di ferro lungo quasi un anno e iniziato nello scorso giugno, quando l'allora primo ministro Boris Johnson iniziò a mettere in discussione il protocollo che creava di fatto una barriera interna al Regno Unito sul fronte commerciale, lasciando le sei contee dell'Irlanda del Nord all'interno del mercato unico. La vittoria del Sinn Fein e dei cattolici favorevoli alla riunificazione e lo stallo del Democratic Unionist Party (Dup) favorevole all'asse con Londra alle elezioni del 5 maggio scorso ha aperto allo stallo di governo a Belfast, che il Dup non vuole sbloccare fino a che non sarà risolta la questione della barriera di fatto tra i due tronconi del Regno Unito.

Di fatto il protocollo euro-britannico sarà rivisto non tanto nella forma del testo quanto nella sostanza dell'interpretazione. Questo soddisfa Londra, che voleva centrare il secondo punto, non deludendo Bruxelles, a favore dello status quo sul primo punto. Londra incassa la prospettiva di un alleggerimento degli impegni originariamente previsti e ottiene il via libera a una maggiore apertura all'elasticità dei commerci tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord, abbattendo la durezza della dogana interna. Si andrà verso la cancellazione dei controlli di routine imposti sulla carta dal Protocollo nella versione iniziale per le merci in transito tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna creando una camera di compressione alle merci ma non una vera nuova dogana attraverso un nuovo sistema automatico di corsie "rosse" e "verdi". Si introdurrà inoltre il cosiddetto "freno di Stormont", in capo al governo nordirlandese che ha sede nell'omonimo castello di Belfast e che darà al governo locale la scelta di mettere il veto su una legge Ue: "Se il fremo viene attivato il governo britannico può esercitare un veto", ha dichiarato Sunak.

L'accelerazione di Johnson, proseguita da Liz Truss e Sunak, per chiedere la modifica del protocollo si doveva alla volontà di mettere in campo una soluzione alla crisi nordirlandese che rischiava di spaccare il Regno Unito. Anche Joe Biden, presidente statunitense ma uomo di origini irlandesi, si è speso per favorire una mediazione.

"Dovremmo essere tutti molto grati considerando ciò che sta accadendo nel mondo per tanta attenzione da porre sull'Irlanda del Nord, per vedere così tanto capitale politico speso non solo a Londra, ma anche a Bruxelles e Washington", ha dichiarato al Guardian Stephen Kelly, amministratore delegato di Manufacturing Northern Ireland, desideroso di vedere la crisi politica della sua regione finire definitivamente.

Dalla reazione dei partiti dell'Ulster capiremo se l'accordo Londra-Bruxelles potrà davvero sbloccare l'annosa questione nordirlandese.

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