Politica estera

"Può colpire una moneta distante un chilometro": Londra testa con successo il laser DragonFire

Il ministero della Difesa britannico ha annunciato il successo dei test del sistema laser DragonFire. L'arma potrebbe essere impiegata in un vicino futuro dall'esercito di Sua Maestà

Laser DragonFire. Fonte: Sito web del governo britannico
Laser DragonFire. Fonte: Sito web del governo britannico

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"Può colpire una moneta distante un chilometro": Londra testa con successo il laser DragonFire

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L’annuncio arriva dal ministero della Difesa del Regno Unito. Per la prima volta l’esercito britannico ha condotto con successo il primo test contro bersagli aerei di un’arma laser a energia diretta ad alta potenza (Laser directed energy weapon – Ldew) DragonFire. Il sistema adoperato rappresenta un’evoluzione tecnologica che potrebbe cambiare il modo in cui le guerre vengono combattute.

Il sistema è stato testato in un poligono militare presso le Ebridi al largo delle coste della Scozia e il traguardo raggiunto è arrivato dopo una serie di precedenti sperimentazioni che hanno messo alla prova la capacità del DragonFire di tracciare bersagli aerei e navali in movimento a lungo raggio e con un’elevata precisione. Secondo quanto riportato dal Times l'intenso fascio di luce ha distrutto droni in arrivo a distanza di miglia e provenienti da diverse posizioni mentre la Bbc evidenzia che esso sia talmente preciso da poter colpire una moneta da una sterlina lontana un chilometro.

Presentando il risultato del test realizzato dal Dstl (Defence Science and Technologiy Laboratory) e dai partner del consorzio DragonFire - MBDA, Leonardo e QinetiQ - le autorità britanniche hanno sottolineato l’impressionante esiguità dei costi del nuovo strumento. Soprattutto se comparati ai ben più dispendiosi missili. Un impiego del laser per una decina di secondi, infatti, corrisponderebbe “al consumo di una stufa per un’ora” con una “spesa operativa per un singolo utilizzo inferiore alle 10 sterline.

Il sistema di difesa è frutto dell’investimento congiunto da 100 milioni di sterline da parte dell'industria e del ministero della Difesa britannico. Londra ha fatto sapere di voler continuare a elargire finanziamenti per garantire la transizione di questa tecnologia innovativa dalla ricerca al campo di battaglia. Le forze armate del Regno Unito, in particolare l'esercito e la marina, stanno già comunque valutando di integrare questo armamento nelle proprie future capacità di difesa.

Il ministro della Difesa Grant Shapps ha dichiarato che “questa tipologia di arma ha il potenziale di rivoluzionare lo scenario di guerra attraverso la riduzione della dipendenza da armi costose e allo stesso tempo abbassando il rischio di danni collaterali” aggiungendo inoltre come gli investimenti in tecnologie avanzate siano cruciali nell'attuale contesto geopolitico per “mantenere sicuro il Paese”. Un messaggio che si collega all’allarme lanciato negli scorsi giorni dallo stesso Shapps il quale ha parlato della possibilità che il Regno Unito affronti un conflitto con Russia, Cina ed Iran entro i prossimi cinque anni.

La Gran Bretagna non è comunque l’unico Paese impegnato nello sviluppo di armi laser. Negli ultimi tempi le principali potenze hanno incrementato la ricerca su sistemi basati su energia concentrata anche, ma non solo, per contrastare la crescente minaccia dei droni.

I velivoli senza pilota si sono dimostrati particolarmente efficaci nel determinare, come in Ucraina, cambi di equilibri sul fronte e il "raggio della morte" potrebbe quindi rappresentare una nuova rivoluzione bellica dai risvolti imprevedibili.

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