"Com'è possibile che fosse sul tetto?". L'attacco di Trump al Secret Service

Mentre Donald Trump si interroga sulle falle di sicurezza del Secret Service, che lo avrebbero potuto uccidere, il Washington Post rileva che l'agenzia di sicurezza Usa ha rifiutato l'aumento di protezione al tycoon

"Com'è possibile che fosse sul tetto?". L'attacco di Trump al Secret Service
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A una settimana dall'attentato che ha rischiato di uccidere Donald Trump a Butler, in Pennsylvania, sono ancora tante le domande senza risposta, che ruotano soprattutto sull'efficienza del servizio di protezione dell'ex presidente degli Stati Uniti. Da più parti sono state evidenziate gravi falle nel dispositivo d'ordine, che hanno permesso a Thomas Matthew Crooks di effettuare un sorvolo con il drone il giorno del comizio, di procurarsi una scala, avvicinarsi al tetto del capannone, salirci sopra con un fucile e sparare al candidato alla Casa Bianca. Il tutto senza che nessun agente si insospettisse o si rendesse conto di quei movimenti. "Come ha fatto qualcuno ad andare su quel tetto e come mai non è stato notificato? Perché la gente ha visto che era sul tetto", ha detto il tycoon in un'intervista rilasciata all'emittente Fox News, che andrà in onda in modo integrale lunedì.

"C'erano miei sostenitori che urlavano, una donna con la maglietta rossa gridava 'uomo sul tetto' ed altre persone allora hanno detto 'c'è un uomo sul tetto, ha un'arma'. E questo succedeva un po' prima che io salissi sul palco: si sarebbe pensato che qualcuno avrebbe fatto qualcosa", ha aggiunto Trump, ponendo le stesse domande che in tanti si sono posti nelle ore successive alla vista dei video che ritraggono Crooks su tetto intento a prendere la mira. Ci sono ovviamente indagini in corso per verificare i passaggi che hanno condotto all'attentato e ci si attendono risposte nel breve periodo. Ma anche assunzioni di responsabilità, come le possibili dimissioni del direttore dei servizi segreti, Kimberly Cheatle, che potrebbero arrivare già lunedì, durante l'audizione al Congresso che ha chiesto chiarimenti sulle defaillance del 14 luglio.

Intanto, un'indagine del Washington Post ha rivelato che negli ultimi due anni i Secret Service americani hanno rifiutato le pressanti richieste di aumentare la protezione per Trump avanzate dalla scorta dell'ex presidente. Gli agenti avrebbero più volte domandato un incremento di personale per la sicurezza, compresi ulteriori cecchini e squadre specializzate per gli eventi all'aperto, proprio come quello di Butler. Secondo il quotidiano americano, alla base del rifiuto di tutte le richieste ci sarebbe una grave carenza di risorse da parte del Secret Service, che non disporre di adeguato personale per coprire le esigenze di sicurezza.

Incalzati dai giornalisti del Washington Post, i vertici dell'agenzia di sicurezza americana hanno da prima negato di aver rifiutato le richieste, per poi ammetterlo davanti alle evidenze. "In alcuni casi in cui non sono state fornite unità o risorse specializzate specifiche dei servizi segreti, l'agenzia ha apportato modifiche per garantire la sicurezza del protetto", si legge in una nota del capo delle comunicazioni dei servizi segreti.

"Ciò può includere l'utilizzo di partner statali o locali per fornire funzioni specializzate, o altrimenti identificare alternative per ridurre l'esposizione pubblica di un protetto", ha concluso l'agenzia.

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