Politica internazionale

La Meloni smonta i gufi: "Rispondo con i risultati"

Il presidente del Consiglio rilascia un'intervista a Fox News e rivendica con orgoglio i risultati ottenuti dal suo governo: "Stiamo crescendo di più delle altre economie, le cose stanno andando bene"

La Meloni smonta i gufi: "Rispondo con i risultati"

Ascolta ora: "La Meloni smonta i gufi: "Rispondo con i risultati""

La Meloni smonta i gufi: "Rispondo con i risultati"

00:00 / 00:00
100 %

È una Giorgia Meloni che punta tutto sull'orgoglio per il lavoro svolto come presidente del Consiglio quella che risponde alle domande poste dalla giornalista Maria Bartiromo di Fox News. Durante l'intervista concessa al network americano - in occasione del recente viaggio del premier a Washington - il capo del governo risponde così ai dubbi riguardanti lo scetticismo iniziale di Joe Biden nei suoi confronti: "Se è cambiato qualcosa? Sono sicura di questo, come è accaduto per altri leader nel mondo. Sono stata descritta come un mostro che non sono - va dritta al punto Meloni -. Non c'è nulla che voglio dire a coloro che mi criticano. L'unico modo in cui mi piace rispondere è con i risultati: stiamo crescendo di più delle altre economie, abbiamo un livello alto di occupazione stabile, di occupazione femminile. Le cose stanno andando bene".

Il rapporto tra Meloni e Biden

La leader di Fratelli d'Italia zittisce, quindi, in questo modo tutti i gufi che, fin dalla nascita del suo esecutivo, l'hanno costantemente attaccata, anche (se non soprattutto) in maniera strumentale. A partire proprio dai rapporti con gli altri Paesi. Giorgia Meloni, poi, intende sottolineare come con il presidente degli Stati Uniti d'America "abbiamo avuto un incontro aperto e lungo. Abbiamo discusso a lungo in un momento in cui le cose intorno a noi sembrano cambiare. Ci sono stati temi bilaterali, ma si è parlato anche di crisi globali. La discussione è stata molto buona, sono contenta", ha proseguito la Meloni.

La prossima presidenza del G7, nel 2024, sarà proprio dell'Italia: "In Giappone abbiamo iniziato un lavoro che penso sia molto importante sulle supply chain, sugli errori che abbiamo fatto sulla globalizzazione - dichiara il primo ministro italiano -. Abbiamo pensato che scambi commerciali liberi avrebbero risolto i nostri problemi, distribuito ricchezza e democratizzato sistemi che erano meno democratici dei nostri, ma non è accaduto". Nel prossimo G7, dunque, ci si dovrà "concentrare sull'Africa, i nostri vicini. L'Africa non è un continente povero, è un continente che ha molte molte risorse. L'Africa oggi è vittima dei sistemi che la rendono instabile. Io non sono molto d'accordo con l'approccio che si utilizza con questi Paesi, la mia idea è che non si deve solo aiutare, ma si devono fare investimenti in questo continente".

I ruoli in Ucraina e in Cina

Sempre a Fox News, diventa inevitabile tornare sulla guerra in Ucraina. Meloni evidenzia come "l'Italia ha fatto molto e in Europa è dove paghiamo di più per questa guerra". Le conseguenze del conflitto per il nostro continente - ha ricordato il presidente del Consiglio - si sono tradotte in termini di inflazione, aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Il premier ha quindi ricordato che, nella sua prima manovra finanziaria, ha dovuto dedicare "30 miliardi" esclusivamente per costi dell'energia. "Siamo veramente colpiti dalle conseguenze della guerra e di questo va tenuto conto", ha affermato il premier. Infine, uno sguardo all'oriente: "Si possono avere buone relazioni con la Cina anche senza la Via della Seta che è qualcosa che secondo me va discussa con il governo cinese, all'interno di quello italiano e nel parlamento. Prenderemo una decisione prima di dicembre", garantisce Meloni.

Il successo di Meloni alla Casa Bianca

L'incontro con Joe Biden di pochi giorni fa è stato un vero successo per Giorgia Meloni e per il governo italiano. L'Italia non solo ha incassato il concreto interesse del capo della Casa Bianca sul piano Mattei per l'Africa - un cavallo di battaglia che il premier Meloni ha proposto in Europa già da tempo -, ma il discorso è stato allargato anche sull'idea di tendere una mano tesa alla Tunisia, mantenendo uno sguardo attento sull'intero quadrante Mediterraneo. Qualche giornale italiano (e anche statunitense) ha tuttavia voluto fare a gara per accusare il presidente del Consiglio di essere una "doubleface" arrivata a Washington "in ginocchio da Biden".

Ma, alla fine, tutti i gufi e i rosiconi del caso sono rimasti (ancora una volta) al palo.

Commenti