
In questa brutta storia dei dazi imposti all’Europa da Donald Trump - vedremo nei prossimi giorni quando e quanti - c’è un non detto che rimbomba più delle tante parole pronunciate. Mi riferisco al malcelato compiacimento della sinistra italiana per una decisione che provocherebbe un grosso colpo alla nostra economia e un altrettanto grosso imbarazzo per il nostro governo, vista l’appartenenza di Trump alla stessa, sia pure allargata, famiglia politica. L’Italia conservatrice messa in difficoltà da un conservatore, per di più vicino alla nostra premier, è insomma manna dal cielo per una sinistra a corto di idee e iniziativa. Nella mente di alcuni riaffiora il ricordo del 2011, ultimo anno dell’era Berlusconi, quando il suo governo fu travolto da un terremoto esterno alla politica nazionale: quella crisi dello spread organizzata - con tutta evidenza oggi si può dire dalla Germania della Merkel con la complicità della Francia di Sarkozy. Sono due cose tecnicamente diverse, ovvio, ma la sinistra spera nel medesimo effetto, in base al principio per cui, se piove, il governo per la gente è ladro a prescindere dalle sue responsabilità. Se fossimo in guerra, si potrebbe parlare di connivenza con il nemico, per di più un nemico che a sua volta è il nemico naturale di chi conta su di lui per trarne indirettamente qualche beneficio. Insomma, sotto sotto la sinistra si è ridotta a tifare Trump per poter sostenere, mentendo, che Giorgia Meloni non conta nulla, che la sua politica estera è fallimentare. Mettere sul conto del governo i danni provocati dai dazi è da folli, basti pensare che tutto il mondo è in subbuglio per lo stesso problema indipendentemente dal colore politico dei vari governi. Una crisi epocale che ha il paragone più vicino nell’epidemia Covid.
Semmai la debolezza con cui l’Europa sta affrontando l’emergenza è figlia di chi l’ha governata fin dalla sua nascita e in particolare negli ultimi anni. E questo sì ha nome e cognome, si chiama centrosinistra.
In verità più sinistra che centro, data l’importanza sproporzionata che hanno avuto nelle decisioni più delicate le sinistre radicali tanto care proprio alla Schlein. I prossimi saranno giorni di propaganda a tappeto, attenzione a non cadere nel tranello teso da chi tifa contro l’Italia per mero calcolo elettorale.