
Giorgia Meloni a Tirana non ha incontrato l'intero gruppo dei "volenterosi" Emmanuel Macron, Keir Starmer, Donald Tusk e Volodymyr Zelensky e questo è stato motivo di polemica per le opposizioni, che hanno utilizzato l'assenza del presidente del Consiglio italiano alla riunione per gridare all'irrilevanza del Paese nello scacchiere internazionale. Quella di Meloni, come ha spiegato lei stessa, è stata una scelta basata su quanto già dichiarato in passato: l'Italia non invierà truppe in Ucraina, pertanto la sua presenza a un tavolo con chi proponeva questa come strategia per il Paese aggredito dalla Russia non aveva senso.
La polemica innescata dalla sinistra non ha basi nella realtà di ciò che è successo e Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, si è mostrato anche critico nei confronti di quel consesso europeo ridotto, con due rappresentanti di Paesi europei e il rappresentante di un Paese che dall'Europa ha scelto di uscire. "L'Italia ha sempre partecipato alle riunioni dei volenterosi, circa una trentina di Paesi", ha spiegato Fazzolari, mantenendo la sua posizione "contraria all'invio di truppe in Ucraina". La formazione di questo gruppo ristretto non è chiaro quali obiettivi intenda perseguire, "non si capisce bene cosa sia questo cosiddetto format ristretto dei volenterosì per l'Ucraina e quale sia la sua utilità, al netto di un po' di forzata visibilità per qualcuno".
Ed è Giorgia Meloni stessa, nelle scorse ore nelle interviste concesse alle tv, a ribadire quanto già spiegato in varie occasioni, ossia che "l'Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità". Credo, ha aggiunto, il premier, "che sia un fatto di chiarezza e di coerenza e a chi si lamenta chiedo la stessa chiarezza e coerenza: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o ci si chiede di partecipare per fare una foto e poi dire di no? Perché in queste cose bisogna essere seri e io sono una persona seria".
La struttura dei volenterosi che la sinistra sembra amare così tanto, però, spiega Fazzolari, potrebbe anche rivelarsi controproducente perché "la forza dell'Occidente è stata la sua compattezza", pertanto la frammentazione che qualcuno cerca di ottenere quali risultati vuole perseguire? "Non vedo a chi possa giovare un format che si auto definisce di volenterosi e che pertanto, per esclusione, dichiara 'meno volenterosi' la Commissione europea e Stati molto impegnati come Danimarca, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca, Canada eccetera eccetera, dando così un segnale di divisione dell'Occidente che in realtà non c'è", ha proseguito Fazzolari, mettendo in evidenza la contraddizione di quel vertice che mostra l'Occidente indebolito e presta in fianco ai suoi nemici.
Ed è un bene che Macron oggi dica che non vuole inviare truppe in Francia, come sosteneva solo pochi giorni fa: forse si è reso conto che i francesi non lo vogliono seguire in quel tipo di iniziative. "Non è mai sembrata una grande idea", è stato il commento di Fazzolari, perché "poco utile e molto rischiosa". È più praticabile e utile, nonché meno rischiosa, la proposta italiana di applicare "a guerra finita, garanzie all'Ucraina sul modello dell'articolo 5 della Nato, pur senza l'ingresso di Kiev nel Patto Atlantico. Quindi sostegno reciproco tra Ucraina e una serie di Stati occidentali in caso di aggressione. Un vantaggio pure per noi".
Il governo italiano e il suo premier, al contrario di altri leader europei, sottolinea Fazzolari "sono sempre stati fermi e coerenti nel sostegno al popolo ucraino davanti alla politica imperialista di stampo neo sovietico messa in atto da Putin. Si tratta di una scelta di visione strategica anche più ampia della guerra in Ucraina". L'impegno italiano "è sempre stato rivolto a tenere unito l'Occidente davanti alle grandi sfide di questi anni", e così continuerà a essere anche in futuro sotto la guida di Giorgia Meloni. E proprio in riferimento all'ennesima polemica sterile, Fazzolari ha ironicamente sottolineato che "con questa opposizione siamo condannati a governare a lungo", perché non è possibile "che non si rendano conto che ben pochi italiani apprezzano il confuso attivismo di Macron sull'Ucraina".
Gli italiani, ha aggiunto, "sono ben felici di non essere più governati da gente che si limitava ad assecondare le scelte altrui, anche quando insensate, in cambio di una pacca sulla spalla o di una foto di gruppo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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