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Altro che rinnovamento: Raggi, Di Maio e Fico fanno da spalla a Conte

La consultazione online è un flop: votano solo in 30mila. Le solite facce nel nuovo comitato di garanzia, ma adesso i dissidenti preparano la fuga

Altro che rinnovamento: Raggi, Di Maio e Fico fanno da spalla a Conte

Prende sempre più forma il nuovo corso del Movimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte. Facce nuove, largo ai giovani. Anzi no, qualcosa è andato storto? Forse sì, visto che nel nuovo comitato di garanzia sono finiti i soliti noti. Gli iscritti hanno preso parte alla consultazione online per eleggere i tre membri dell'organo, dopo le dimissioni rassegnate ad agosto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri.

Il nuovo comitato 5S

La votazione è stata un flop: hanno partecipato solamente 30.073 persone su circa 115mila aventi diritti al voto (poco più di uno su quattro). Invece a inizio agosto erano stati circa 67mila gli elettori a esprimere la propria preferenza o meno per l'elezione di Conte come presidente del M5S. Per caso l'entusiasmo e la grinta di cambiamento hanno già iniziato a disperdersi e a perdere sostanza?

Il voto online di ieri ha dato un risultato netto: il nuovo comitato di garanzia sarà composto da Virginia Raggi (22.289 preferenze), Roberto Fico (11.949 voti) e Luigi Di Maio (11.748 preferenze). Rimangono dunque fuori Tiziana Beghin (3.112), Andrea Liberati (3.727) e Carla Ruocco (3.474). L'assemblea degli iscritti ha inoltre stabilito che a far parte del collegio dei probiviri, con Jacopo Berti e Fabiana Dadone, è Riccardo Fraccaro (21.097 preferenze).

Insomma, i tre eletti smaltiranno un carico di lavoro non indifferente che certamente il nuovo leader - tra linea politica, tour elettorale e beghe interne - non può accollarsi interamente. Il loro compito sarà quello di sovrintende alla corretta applicazione delle disposizioni dello statuto e di esprimersi sulla compatibilità con i valori e le politiche del Movimento delle candidature a cariche elettive. Tra le altre cose, l'organismo avrà la possibilità di deliberare all'unanimità la sfiducia al presidente o al garante.

L'assalto dei dissidenti

Conte ha subito esultato, ma sa benissimo che in realtà lo scacchiere interno è variegato e pronto a essere ribaltato da un momento all'altro. Se da una parte è vero che l'elezione del nuovo comitato di garanzia è un passaggio fondamentale per saldare il nuovo corso, dall'altra va ricordato che è stato proprio Beppe Grillo a proporre sei nomi tra cui alcuni "saggi" che nei mesi scorsi hanno lavorato per trovare la pace con Conte.

Figure di peso che il garante ha messo sul tavolo per bilanciare gli equilibri interni. C'è grande curiosità per le prossime mosse dei dissidenti, una 20ina: a stretto giro prepareranno la fuga dal nuovo Movimento 5 Stelle o resteranno con la coda tra le gambe? Sicuramente aspetteranno l'esito delle elezioni Amministrative di ottobre, un appuntamento che lascia presagire un flop grillino. Senza dimenticare che a breve potrebbe essere rivisto il reddito di cittadinanza.

Modifiche eccessive e altri rospi da ingoiare nel governo potrebbero far sbroccare gli ultimi malpancisti rimasti tra le fila pentastellate.

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